La fine del “servizio di maggior tutela” nel 2024 per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica e gas -annunciata e più volte rinviata- ha scatenato negli ultimi mesi un vero e proprio assalto. Proposte commerciali aggressive, specialmente telefoniche, tariffe scontate, corsa ai comparatori online privati (da non confondere con ilportaleofferte.it, che è pubblico e non prende provvigioni dagli operatori), vere e proprie aste tra le imprese per aggiudicarsi i primi posti “in alto” delle ricerche su Google. Il tutto supportato da una campagna comunicativa basata su un equivoco: quello che viene presentato come un angosciante “passaggio epocale”, cioè la presunta “liberalizzazione” del mercato, è infatti un processo che dura da anni e che (forse) aggiungerà un altro pezzo mancante.
Prendiamo il caso dell’energia elettrica. Già oggi due terzi degli utenti domestici in Italia sono passati al mercato libero come modalità di fornitura (su un ordine di grandezza d
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