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Diritti

Firenze, vedi alla voce divieto

Mentre in tutta Italia infuria la caccia agli ebrei (i rom), la città di Firenze è impegnata nella discussione del nuovo regolamento di polizia municipale, che dovrà sostituire quello – effettivamente superato – in vigore dal 1932. In verità, come…

Mentre in tutta Italia infuria la caccia agli ebrei (i rom), la città di Firenze è impegnata nella discussione del nuovo regolamento di polizia municipale, che dovrà sostituire quello – effettivamente superato – in vigore dal 1932. In verità, come fa notare il Comitato fiorentino per la difesa della Costituzione, la filosofia ispiratrice è grosso modo la stessa: il nuovo regolamento prevede una serie lunghissima di divieti e non contempla alcun diritto, insomma come avviene negli ordinamenti autoritari (quelli democratici si preoccupano prevalentemente di garantire l’esercizio delle libertà attribuite ai cittadini). Per mplti aspetti il nuovo regolamento sembra addirittura  concepito per colpire specifici “fastidi” individuati nella vita urbana di tutti i giorni.
Facciamo qualche esempio: la possibilità di bloccare e sequestrare borse e altri oggetti anche non esposti per la vendita (cioè durante il trasporto), è pensata contro i venditori ‘abusivi’ per lo più senegalesi; il divieto di collocare banchetti per la raccolta firme, riguarda soprattutto quelle organizzazioni che raccolgono nomi e indirizzi chiedendo firme contro la droga; il divieto di stare seduti in terra ingombrando i marciapiede, è rivolto contro i mendicanti; il divieto di sedersi sui gradini delle chiese e di ‘bivaccare’ sulle panchine, è contro i turisti ‘garibaldini’ che tendono a non sedersi ai costosi tavolini di Revoire o delle Giubbe Rosse né ai ristoranti del centro; la possibilità di abbattere baracche e altri alloggiamento di fortuna, serve a combattere i rom accampati nelle periferie cittadine. E così via.

Ce n’è davvero per tutti i gusti. Non mancano nemmeno i divieti un po’ retrò, come quello che impedisce di strigliare gli animali (dev’essere un residuo del regolamento del ’32, giusto per non smarrire la memoria storica), o l’altro che vieta l’uso del freesbee (da quanti anni non si vede un fresbee in città? Almeno dagli anni Ottanta).

Tutto l’impianto è motivato da esigenze di “decoro” e “quiete pubblica”, espressioni che fanno un po’ paura, per lo spirito perbenista ed egoista che tradiscono, e dal momento che non si parla in questo caso di diritto alla salute (e dire che il sindaco è stato rinviato a giudizio l’eccessivo smog presente in città), di agibilità degli spazi pubblici ingombrati molto più dai suv e dalle auto in sosta che dai giocatori di freesbee o dai mendicanti. 

Ultimo ma non minore, c’è il divieto di volantinaggio all’interno della cerchia dei viali: la giunta fiorentina non ha ancora spiegato in che modo ritiene che questa norma sia compatibile con la Costituzione, laddove garantisce la libertà di espressione del pensiero. O forse il sindaco  ipotizza che d’ora in poi – per preservare il “decoro” cittadino – un corteo sindacale o politico debba concludersi non più sotto i palazzi del potere, ma in periferia, fuori dei viali di circonvallazione, dove non disturbano.

La proposta di regolamento è reperibile qui. Merita di essere letta attentamente, perché potrebbe fare scuola, com’è accaduto con l’ordinanza contro i lavavetri (recepita naturalmente nel nuovo regolamento) dell’estate scorsa.   

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