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Fermate il mondo, voglio scendere. Istruzioni per cambiare vita

© Mike Erskine - Unsplash

L’attuale “sistema” ci spinge fin dalla più tenera età a competere e poi a lavorare, farci una famiglia, consumare, fino a diventarne un mero ingranaggio. Ma come si fa a cambiare davvero? Angelo Miotto dialoga con Vandana Shiva e altri pensatori

Tratto da Altreconomia 249 — Giugno 2022

La nostra vita è la ruota di un criceto dove corriamo all’impazzata. A spingerci è il modello immanente di società, uno schema che si fonda sullo “sfruttamento”, che invita i bambini a essere competitivi fin dai banchi di scuola, propone una “felicità media” fondata su un convenzionale successo economico, sociale e familiare. Un modello che si può definire estrattivo e che -in modo non molto diverso- “spreme” le materie prime dal Pianeta e le migliori energie da ciascuno di noi, prosciuga il nostro potenziale di vita nel tempo del “produci”, ci rende stolidi protagonisti del tempo del “consuma” e poi ci relega nell’inutilità, fino al tempo del “crepa”.

Questo “manuale” vuol fermare la ruota del criceto. Non solo: farci scendere, distruggere la gabbia. Proporre una strada per resistere e cambiare. L’autore, il giornalista Angelo Miotto, parte da domande semplici: ma davvero siano obbligati a vivere così? Siamo per forza prigionieri dei nostri tempi, delle nostre abitudini, delle convenzioni sociali, della smania di carriera, dell’ultimo modello di smartphone? Miotto dialoga con un manipolo di brillanti studiosi e pensatori, prova a svelare e poi scardinare alcuni luoghi comuni sui temi cardinali del vivere quotidiano: la famiglia che informa e condiziona i nostri primi comportamenti, la scuola che sputa voti invece che far crescere delle persone.

Il lavoro su cui si fonda la Repubblica, ma che aggancia il nostro valore al Pil e senza il quale non ci riconosciamo dignità; la casa tanto agognata, che è un diritto dimenticato; l’economia liberista e il capitalismo digitale a cui non sappiamo trovare un’alternativa “popolare”. La società dei consumi la cui narrazione ci stordisce e che ha contaminato anche l’informazione. “Questo è produci, consuma, crepa -scrive Miotto-: una ruota da criceti dentro gabbie con sbarre invisibili per la fretta, per l’angoscia di vivere e di garantirci ogni giorno il pane”.

Eppure a questi imperativi si può disobbedire, in un ammutinamento personale e soprattutto sociale. Perché da soli non ce la si fa. Abbiamo bisogno di ricostruire trame di relazione, abbiamo bisogno di tessuto sociale, di anticorpi collettivi. Per spezzare l’ingranaggio abbiamo bisogno degli altri, delle loro idee. Lo spiega al meglio, con una preziosa metafora agricola, l’economista indiana Vandana Shiva: “Seminate i semi dell’economia della cura. Per me, il diritto umano definitivo è renderci conto che siamo parte della Terra. […] È la consapevolezza che siamo una sola umanità su un solo Pianeta. Questo è ciò di cui dobbiamo spargere i semi”.

“Produci consuma crepa. Manuale di resistenza e cambiamento. Ma chi l’ha detto che dobbiamo vivere così?”. Con un’intervista a Vandana Shiva. Di Angelo Miotto, 128 pagine, 15 euro (Altreconomia). Conversazioni con Vandana Shiva, Luisa Zecca, Laura Catalucci, Claudio Calvaresi, Francesca Coin, Stefano Laffi, Massimo Amato, Stefano Besana, Philip Di Salvo, Andrea Staid, Giorgia Serughetti, Rossella Sobrero, Massimo Conte.

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