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Fare una guerra per vendere caccia

La francese Dassault sembra essersi aggiudicata la super-commessa dell’India, grazie anche alla "vetrina" fornita dai bombardamenti europei in Libia. La fornitura di 126 caccia militari dovrebbe valere circa 11 miliardi di dollari e ha subito fatto salire vertiginosamente in Borsa il valore delle azioni della compagnia francese.
 

Ma allora funziona! Ecco come i francesi (Sarkozy in testa che sfrutterà sicuramente l’affare in vista delle prossime elezioni) sono riusciti per la prima volta a vendere fuori dai propri confini il caccia Rafale: partecipando con profitto alla migliore "fiera" possibile, l’assalto alla Libia. Lo avevamo sottolineato ai tempi delle bombe su Tripoli e della caccia al rais Gheddafi e puntualmente qualcosa è avvenuto.

L’India ha infatti individuato come migliore offerta (in particolare per il prezzo propost) quella dell’azienda francese Dassault, che inizierà quindi le trattative esclusive per concludere il contratto. La fornitura di 126 caccia militari dovrebbe valere circa 11 miliardi di dollari e ha subito fatto salire vertiginosamente in borsa il valore delle azioni della compagnia francese. Che ha probabilmente dimostrato nei cieli dell’Africa del nord il "valore" del proprio aereo, non a caso fatto decollare prima della decisione ufficiale di bombardamento e protagonista di diverse manovre "sospette" proprio per mettersi in mostra.

Va anche detto che l’operazione, che ha definitivamente affossato il programma-consorzio europeo Eurofighter per cui non sono più previsti acquisti dagli Stati produttori (Italia, Spagna, Germania, Gran Bretagna) e che non vede più sbocchi all’esterno. Causando solo in Italia (secondo le parole del Generale De Bertolis) la perdita di circa 11.000 posti di lavoro e dimostrando quindi in pieno che investire sull’industria a produzione militare è la peggiore mosssa che si possa fare per preservare lavoro. Basta infatti perdere la commessa "sperata" e tutto sparisce… Lasciando anche qualche strasico di dubbi e polemiche sulla reale volontà del nostro governo di favorire un progetto europeo (mentre invece ci si butta sugli F-35 americani). Tanto che l’ex-sottosegretario alla Difesa On. Crosetto ha dichiarato: “Mi auguro solo che la sconfitta non sia stata guidata sacrificando una parte dell’industria della difesa italiana ad altre logiche ed altri interessi”.

Infine, non dimentichiamoci che il Governo Francese è famoso per annunciare accordi – a riguardo di vendite di prodotti militari – che poi non si concretizzano. L’interesse nel fare questo annuncio, oltre ovviamente al sostengo all’industria di stato Dassault e alla sua valorizzazione di borsa, sta tutto nelle prossime elezioni a cui Sarkozy vuole presentarsi con questo fiore all’occhiello. Tutta roba già vista: lo hanno fatto per il Brasile: acquisto ancora da confermare. Lo hanno fatto per gli Emirati Arabi, con vendita che deve essere riconsiderata.
Lo avevano fatto per la Libia, e non si deve discutere più a causa del decesso del compratore…. Altre sconfitte del Rafale (di cui ricordiamo non è stato mai venduto un singolo esemplare fuori dalla Francia) ci sono state con le gare per la Corea del Sud, Singapore, Marocco, Oman, Kuwait, Polonia, Svizzera.

 

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