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D’ALEMA E IL BLUFF DEI DIRITTI UMANI…

D’ALEMA E IL BLUFF DEI DIRITTI UMANI Il ministro Massimo D’Alema si accontenta davvero di poco. Dice che gli Stati Uniti, rispetto al caso Calipari, dovrebbero fare come nella vicenda del Cermis, quando assolsero da ogni responsabilità il militare che…

D’ALEMA E IL BLUFF DEI DIRITTI UMANI

Il ministro Massimo D’Alema si accontenta davvero di poco. Dice che gli Stati Uniti, rispetto al caso Calipari, dovrebbero fare come nella vicenda del Cermis, quando assolsero da ogni responsabilità il militare che guidava l’aereo che causò la morte di qualche decina di turisti italiani. D’Alema si riferisce al fatto che gli Usa non accettano che sia processato il soldato che a Baghdad sparò contro l’auto sei servizi segreti italiani sulla quale viaggiavano Giuliana Sgrena, appena liberata, e Nicola Calipari, il funzionario che aveva condotto le trattative coi rapitori della giornalista. La Sgrena di ferita, Calipari ucciso.

D’Alema si accontenta davvero di poco e finisce per impostare un discorso assolutamente inadeguato. Il  comportamento degli Stati Uniti su Calipari è infatti figlio di quello tenuto sul Cermis e in generale su tutti i casi – e sono moltissimi – riguardanti i comportamenti dei propri militari all’estero. Proprio la pretesa di sottrarli alle giurisdizioni dei paesi in cui operano, e anche a qualsiasi normativa sovranazionale, è alla base dle rifiuto opposto da Washington al Tribunale penale internazionale. Gli Usa teorizzano la propria giurisdizione esclusiva sui militari a stelle e strisce. Ovviamente rifiutano il contrario: non acceterebbero mai di rinunciare a giudicare militari mettiamo italiani, o svedesi, o sudafricani che commettessero reati nel loro paese o contro loro concittadini.

D’Alema con le sue dichiarazioni, che incredibilmente sembrano quasi coraggiosi, evita di affrontare il nodo della questione, cioè l’esistenza di una super potenza militare che sta distruggendo la possibilità di arrivare a una legalità internazionale, in grado di tutelare i diritti umani  e le libertà civili. Il ministro in realtà certifica il ruolo di servitore che il nostro paese svolge da tempo ormai immemorabile. Le umiliazioni sono crescenti. Oltre al Cermis e ai morti innocenti trattati con ben poco rispetto dall’alleato di Oltre Oceano, e all’uccisore di calipari che sfuggirà alla giustizia, c’è anche la questione dei 26 agenti della Cia, accusati del rapimento a Milano di Abu Omar, per i quali la magistratura italiana ha chiesto l’estradizione. il nostro governo per ora tiene tutto fermo, l’alleato ha già detto che non se ne parla nemmeno.

In compenso, verrebbe da dire, la base di Vicenza viene raddoppiata subito, con tanto di ‘editto’ da Bucarest da parte del presidente del consiglio. Possiamo dire almeno due cose, a commento di queste vicende. La prima è che la retorica dei diritti umani, praticata dagli Stati Uniti, è un tragico bluff; la seconda è che la sovranità nazionale è un concteto buono per i manuali di diritto costituzionale, ma solo perché non vengono mai aggiornati alla luce dei fatti.    

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