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Cosa si sono detti Napolitano e Gamberale?

Il 17 luglio scorso il presidente della Repubblica ha incontrato al Quirinale l’amministratore delegato del fondo F2i, attivo in numerosi settori "strategici" per il Paese al centro dell’agenda economica delle ultime settimane. Per questo Altreconomia ha chiesto di conoscere i contenuti dell’incontro. Ma il riserbo è totale

Non è dato sapere che cosa si siano detti il 17 luglio scorso -al Quirinale- il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e Vito Gamberale, l’amministratore delegato di F2i, Fondi italiani per le infrastrutture. Altreconomia ha chiamato la sala stampa del Quirinale e l’ufficio stampa di F2i, ricevendo la stessa risposta, un "no comment".
Eppure Gamberale amministra una società che -a fronte di una disponibilità di circa 2 miliardi di euro– detiene partecipazioni rilevanti e controlla aziende attive in settori strategici per il Paese e i suoi cittadini, dal gas all’acqua, dagli aeroporti alle telecomunicazioni, dalle energie rinnovabili ai trasporti fino all’incenerimento di rifiuti: quell’incontro non può essere considerato una sorta di udienza privata

Anche perché il giorno dopo essersi riunito con l’ad di F2i, nel corso della cerimonia detta del Ventaglio, il presidente della Repubblica ha parlato del governo Letta, spiegando che "è indispensabile nell’interesse generale proseguire nella realizzazione degli impegni" dello stesso, scatenando le reazioni dell’opinione pubblica per averne "definito" la durata, almeno 18 mesi. In quelli stessi giorni alla Camera si discuteva il "Decreto del Fare", i cui provvedimenti riguardano molti settori, dalle infrastrutture autostradali alla liberalizzazione delle reti di distribuzione del gas, in cui il fondo F2i è attivo, con le partecipazioni in Enel Rete Gas e Infracis, oltre all’interesse per l’ingresso in Serravalle Spa.
Pochi giorni dopo, a fine luglio, il presidente del Consiglio Enrico Letta -in visita in Grecia- lancia invece per l’autunno 2013 un grande piano di privatizzazioni, in particolare per quanto riguarda i servizi pubblici locali, che vede F2i impegnato con Mediterranea delle Acque, Iren Ambiente, TRM e Rete idrica di Parma.

È nell’aria anche il grande nodo della separazione della rete Telecom, che vede F2i spettatore interessato, in quanto maggiore azionista di Metroweb, società attiva nel settore della fibra ottica, e concorrente dell’ex monopolista (alla presidenza di Metroweb, F2i ha nominato Franco Bassanini, che è anche presidente di Cassa depositi e prestiti, soggetto partecipato dal ministero del Tesoro e deputato ad acquistare la rete Telecom). 

È a fronte di tutto questo che diventa rilevante, per l’Italia, sapere quanto si sono detti, il 17 luglio scorso, Giorgio Napolitano e Vito Gamberale. Noi di Altreconomia definimmo F2i "il fondo onnivoro", quando nel febbraio del 2011 per la prima volta ci occupammo della creatura di Gamberale, partecipata da Cassa depositi e prestiti, e il seguito ci ha dato ragione. L’ufficio stampa di F2i ci ha spiegato che "per rispetto nei confronti del Capo dello Stato" non è possibile aderire alla richiesta di maggiori informazioni. E anche la presidenza della Repubblica -contattata da Altreconomia- mantiene il riserbo.

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