La recente impennata dell’oro è davvero strana e rende evidente come funziona la finanziarizzazione. L’oro ha raggiunto un nuovo primato, arrivando a superare i 2.600 dollari l’oncia, con una crescita impressionante da inizio 2024, quando non arrivava a duemila dollari. La stranezza di questo aumento, al di là della rapidità e dell’entità, è rappresentata dal fatto che si abbina ai record degli indici di Borsa. In genere l’oro, essendo considerato un bene rifugio, cresce molto quando è in corso una crisi finanziaria e le risorse fuggono dalle Borse.
La situazione attuale è invece del tutto diversa: l’oro è salito e continua a farlo mentre le Borse toccano, al di là di una volatilità assai limitata, costanti primati. Secondo alcuni osservatori, tuttavia, questo rialzo può avere varie giustificazioni “razionali”.
Si tratterebbe di una corsa determinata da tensioni geopolitiche -che in maniera alquanto singolare non paiono però sfiorare le Borse-, dalla possibile debolezza del dolla