Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Altre Economie / Attualità

Borghilenti, dove scorre la rigenerazione territoriale e culturale

Ciclovia Vento, argine maestro del fiume Po a Castelnuovo Bocca d'Adda ©Piùlento

Dal 31 maggio al 2 giugno si terrà la prima edizione di BorghilentiFestival, un’occasione per raccontare il percorso di rigenerazione urbana e culturale intrapreso dal Comune di Castelnuovo Bocca d’Adda, Lodi, grazie a un progetto di turismo lento, inclusivo e sostenibile. Un’alternativa al modello tossico dell’agricoltura intensiva e dell’espansione della logistica

Castelnuovo Bocca D’Adda è un piccolo paese nella provincia di Lodi immerso in quell’area della Pianura padana dove dominano il modello dell’agricoltura intensiva e la rincorsa alla logistica, aggravando spopolamento e perdita d’identità dei luoghi.

Eppure ha avuto il coraggio di prendere scelte differenti rispetto ai territori che lo circondano: di reinventarsi a partire da un progetto di turismo lento, inclusivo e sostenibile e soprattutto di avviare un processo di rigenerazione culturale per riscoprire le sue specificità.

Dal 31 maggio al 2 giugno racconterà il percorso intrapreso nella prima edizione di BorghilentiFestival, tre giorni di incontri, concerti, spettacoli, laboratori, passeggiate e visite guidate dedicati al tema della rivitalizzazione dei piccoli centri.

Tutto ha inizio nel 2010 quando un gruppo di ricerca multidisciplinare composto da architetti, ingegneri e urbanisti del dipartimento di Architettura e studi urbani del Politecnico di Milano (DAStU), guidato dal professor Paolo Pileri, ha ideato il progetto Vento, un’infrastruttura ciclabile di 700 chilometri che corre lungo gli argini del fiume Po e collega Venezia a Torino. “L’idea non era tanto quella di far muovere le persone -spiega Federica Bianchi, architetta e ricercatrice del DAStU-, ma quella di rigenerare i territori”.

Analizzando quello che già accade nei Paesi del Nord Europa come Austria, Olanda, Francia o Germania ed esempi come la ciclabile del Danubio, il gruppo di ricerca ha studiato come il cicloturismo sia in grado di portare “nuova linfa a territori che generalmente vengono tagliati fuori dalla solite rotte di turismo, quei territori un po’ di margine come i territori rivieraschi del Po e quindi proprio come Castelnuovo Bocca d’Adda”, prosegue Bianchi.

Ultimo Comune della Lombardia al confine con l’Emilia-Romagna, Castelnuovo si trova tra tre province, Lodi, Cremona e Piacenza, e in una penisola circondata da due fiumi, in corrispondenza della confluenza tra l’Adda e il Po, nel Parco Adda Sud, riserva Man and the Biosphere (Mab) Unesco Po Grande.

“Castelnuovo è una perla rara che ha conservato le sue caratteristiche rurali in un territorio predato dalla logistica dei capannoni e dalle infrastrutture al suo servizio”, spiega Bianchi. Secondo l’ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo, nel 2022 la provincia di Lodi ne ha consumato 9.649 ettari pari a 13.500 campi da calcio circa, e si è distinta per aver registrato uno dei maggiori incrementi dal 2021 (1,13% contro una media nazionale del 0,33%).

“Abbiamo visto nella ciclovia Vento la possibilità di una nuova prospettiva, un obiettivo su cui puntare -racconta il sindaco di Castelnuovo Bocca d’Adda, Marcello Schiavi-, ovvero la rigenerazione urbana grazie alla nascita di nuove attività economiche sostenibili che valorizzano il territorio”.

Dal 2014 i Comuni interessati nella progettualità della ciclovia vengono infatti coinvolti attraverso la possibilità di patrocinare l’iniziativa. Castelnuovo inizia dunque a collaborare con il Politecnico di Milano e con l’Autorità di bacino del fiume Po, che nel 2021 attivano la sperimentazione di “Trasponde”, un progetto per offrire servizi di traghettamento fluviale con bici a seguito e collegare le due sponde del fiume Po. “Costruire ponti ciclabili sarebbe un costo enorme – spiega Bianchi-, se invece questi ponti sono sostituiti da navette, non solo si abbattono i costi ma si genera occupazione per chi gestisce il servizio. Inoltre può essere anche occasione per riqualificare le aree di attesa degli approdi tra le diverse sponde”.

Comincia così un percorso non solo di rigenerazione urbana ma anche culturale: “i fiumi ormai non facevano più parte della cultura del Paese -prosegue Schiavi-, non erano visti come una risorsa ma solo come un problema. Oggi stiamo tornando a riconoscerci come un territorio rivierasco e ad associare ai fiumi un valore che può portare giovamento al territorio”.

Nel 2022 il Comune, in partenariato con il gruppo di ricerca Vento, decide di partecipare, presentando il progetto Borghilenti, al cosiddetto Bando Borghi (investimenti M1C3-2.1- Attrattività dei borghi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) promosso dal ministero della Cultura e finanziato attraverso i fondi del Pnrr per la rivitalizzazione dei borghi. “Non avremmo mai pensato di poter rientrare tra gli enti finanziati -racconta Schiavi, che rivela come il paese abbia prima di tutto dovuto riconoscere di possedere le caratteristiche del borgo-. Il bando è stato l’epilogo che ci ha permesso di mettere insieme tutte le progettualità che fino a quel giorno erano state attuate”.

“Borghilenti è un progetto complesso – si legge sul sito del Comune-, fatto di una pluralità di interventi materiali che cambieranno il volto di Castelnuovo Bocca d’Adda e di interventi immateriali che rafforzeranno identità e coesione della comunità che lo abita”.

Il progetto si compone infatti di 12 azioni. Tra quelle materiali si annoverano interventi su piazze, spazi pubblici e sulle connessioni a piedi e in bicicletta all’interno del comune e con i territori limitrofi. L’azione più importante è però il riuso di un edificio abbandonato al centro del Paese, Casa Peroni, che verrà trasformato in ostello per ospitare i cicloturisti che passeranno per Castelnuovo. Si tratterà di un ostello solidale la cui gestione sarà a cura di persone con diversi tipi di fragilità. Un modello, anche questo, già testato in un altro progetto del Politecnico di Milano: la capanna “Twin” al Passo della Cisa. L’allestimento di Casa Peroni, inoltre, verrà realizzato con i mobili e gli arredi donati dai cittadini di Castelnuovo, che verranno rimessi a nuovo grazie all’intervento di artigiani locali. “Stiamo facendo anche qualche calcolo per capire quanta CO2 abbiamo risparmiato nell’allestire in questo modo Casa Peroni”, aggiunge Bianchi.

Per quanto riguarda invece le azioni immateriali, “oltre all’attività di ricerca costante che accompagna ogni passo del progetto e di comunicazione, fondamentale per far conoscere questo progetto al di fuori” -prosegue Bianchi-, “c’è un’importante attività di coinvolgimento della cittadinanza” che culminerà nel BorghilentiFestival, dal 31 maggio al 2 giugno.

“BorghilentiFestival è stato pensato fin dall’inizio come uno strumento per riattivare la comunità residente” -spiega Francesca Zanardo dell’agenzia creativa Glass studio, tra le principali organizzatrici dell’iniziativa-, “per questo lo definiamo una palestra di cittadinanza”. Si tratta infatti di un evento condiviso e progettato coinvolgendo, attraverso laboratori rivolti a diverse fasce d’età, differenti soggetti: il mondo dell’associazionismo, le attività commerciali, le scuole ma anche i singoli cittadini.

Per gli abitanti di Castelnuovo Bocca d’Adda “è una sfida”, ma anche l’occasione per riscoprire il proprio territorio, guardarlo con occhi diversi, cominciare a prendersene cura e finire per affezionarsene. Nel corso di tutto il 2023, si sono infatti messi in gioco partecipando ad attività come Love Maps, un laboratorio di mappatura tematica dei luoghi che suscitano emozioni in chi li vive quotidianamente: dai luoghi del ricordo, a quelli dell’amore, della paura o della tristezza.

“Nel momento in cui i cittadini residenti si sentono e sono effettivamente parte attiva del processo -racconta Zanardo-, quindi lo prendono a cuore, partecipando ciascuno in base a quelle che sono le proprie competenze e le proprie specificità, il progetto può andare avanti ‘con le proprie gambe’”. I fondi del Pnrr serviranno infatti per finanziare le prime tre edizioni del festival fino al 2026, successivamente saranno i cittadini e le istituzioni locali a continuare a organizzare l’evento, forti dell’esperienza accumulata in queste prime edizioni.

Il festival è anche l’occasione per confrontarsi con l’esterno e raccontare a chi viene da fuori i passi avanti fatti. Attraverso un programma ricchissimo di momenti di approfondimento e di intrattenimento, verranno infatti ripercorsi i temi fondamentali che hanno accompagnato il cammino intrapreso da Castelnuovo Bocca d’Adda.

“BorghilentiFestival. Attivazione, cura e cambiamento” è tra tanti il titolo del dialogo che si terrà venerdì 31 maggio tra i docenti del Politecnico di Milano Paolo Pileri e Alessandro Coppola, Ilda Curti, esperta di sviluppo locale e politiche di rigenerazione urbana e Serena Righini di Regione Lombardia, moderati da Cinzia Poli. Mentre sul tema “Quali agricolture per un buon clima?” si confronteranno sabato primo giugno Grammenos Mastrojeni, Segretario generale aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo e il giornalista Stefano Liberti, moderati, così come per gli altri appuntamenti della giornata, da Duccio Facchini, direttore di Altreconomia.

Sono stati inoltre organizzati spettacoli, passeggiate, visite guidate e concerti come quello a chiusura della prima giornata di festival venerdì 31 maggio del jazzista Paolo Fresu con Daniele Di Bonaventura e Pierpaolo Vacca, o quello di domenica 2 giugno all’alba alla Bocca dell’Adda con la cantautrice milanese Marta Del Grandi. La musica sarà anche protagonista dell’appuntamento del primo giugno “Tra parole e musica” con Cristiano Godano, frontman dei Marlene Kuntz.

Verrà infine presentato il risultato della prima residenza artistica del progetto Borghilenti che ha ospitato l’artista bolzanino Egeon. L’opera dal nome “Simbionti” esplora la relazione tra paesaggio urbano e società a partire dall’osservazione dei processi naturali propri del regno micologico che si trova nel sottosuolo e attraverso il linguaggio pittorico rende visibile cioè che è invisibile: le connessioni intrinseche della comunità locale e il loro valore fondante.

“Castelnuovo Bocca d’Adda è un pioniere – conclude Bianchi-. Noi utilizziamo la metafora della collana e delle perle: per noi la ciclovia Vento è il filo della collana e poi ci sono tante perle, Castelnuovo è una di queste e lì stiamo testando un modello di rigenerazione che poi però si potrà replicare anche in tutte le altre perle. Borghilenti è un progetto a Castelnuovo, ma non solo per Castelnuovo”.

© riproduzione riservata

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati