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Bilancio 2016: nessun taglio alla Difesa

Secondo i primi parziali dati sulla Legge di bilancio dello Stato, il ministero di via XX Settembre guidato da Roberta Pinotti avrà a disposizione nel 2016 fondi sostanzialmente identici a quelli del 2015. Per non destare l’attenzione pubblica ed incamerare più fondi in maniera meno esposta, ecco l’equivoco su "valore assestato" e "valore previsto". Sono 937 i milioni a disposizione delle missioni militari.

Il commento di Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana per il disarmo

Dopo il deposito dei documenti in Senato, sono state diffuse le prime bozze della Legge di Stabilità per il 2016 (e soprattutto, per i nostri fini, della Legge di Bilancio). Pur non essendo ancora possibili analisi approfondite, in quanto mancano tutte le tabelle di dettaglio e vengono ad ora presentati solo “riepiloghi”, una prima valutazione globale è già alla portata se si guardano opportunamente i numeri. Cosa ci dicono queste prime informazioni? Che, sarà stato per la fuga di notizie sui bombardamenti in Iraq -come da noi scritto– o per altre valutazioni più generali, ma la Difesa sembra partire da un livello di fondi leggermente superiore a quello del 2015. Insomma: delle centinaia di milioni di euro di tagli che il ministro Padoan sembrava avere in mente per il dicastero di Roberta Pinotti non c’è alcuna traccia.

Lasciando da parte in questo contesto i dati relativi ai flussi di cassa e ai residui (anche se ciò configura, come già in passato per la Difesa, una spesa effettiva durante l’anno più alta delle previsioni) e concentrandoci solo sul bilancio “proprio” (senza le tabelle di dettaglio del ministero dello Sviluppo economico non si può fare una valutazione complessiva della spesa militare) i numeri riferiscono di un aumento di circa cinquanta milioni di euro. Il dato deriva dal confronto tra le previsioni (ad oggi bisogna limitarsi a questi numeri, per avere coerenza) della Legge Bilancio 2015 e quelle del nuovo documento, esposte nella Tabella di riepilogo per il ministero della Difesa appena pubblicata. Anche per i fondi legati alle missioni militari all’estero si preannuncia un rialzo.

Per il Bilancio proprio della Difesa si passa da 19.371 a 19.424 milioni di euro, e non devono trarre in inganno i 567 milioni in meno esposti nella colonna di “variazione”, perché si riferiscono ad una differenza rispetto ai 19.991 milioni di valore assestato (non dunque il “previsto”) per il 2015. Una cifra notevolmente più alta che, come già ricordato, si è andata ad irrobustire durante l’anno. Una meccanismo, ormai di tendenza consolidata, che permette di incamerare più fondi ma in maniera meno esposta e con un’attenzione minore da parte di opinione pubblica, politica e analisti. Già rivisto al rialzo anche il fondo per le missioni militari all’estero (che è iscritto nel Bilancio del MInistero dell’Economia) passato dagli 899 milioni del 2015 ai 937 milioni di euro previsti sul 2016.

In definitiva, quindi, il ministero della Difesa potrà contare anche per il 2016 su un “tesoretto” di base per il proprio Bilancio che non si discosterà molto dalla media degli ultimi anni ed anzi risulta già aumentato di una novantina di milioni. E a cui poi dovranno essere aggiunti i fondi provenienti dallo Sviluppo economico per l’acquisto di nuove armi.

Tutto questo mentre per il Servizio Civile Nazionale (nonostante le roboanti dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi sia a seguito dell’approvazione della bozza di bilancio in Consiglio dei Ministri sia in trasmissioni televisive) non c’è stato alcun aumento di fondi. Per cui saranno sicuramente di meno, se le cose non cambieranno, i ragazzi e le ragazze che potranno partire per i vari progetti nel corso dell’anno ormai alle porte.

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