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Una onlus legata a “Lealtà e Azione” distribuisce i pacchi del Banco Alimentare

© pagina facebook di "Bran.co" onlus

“Noi registriamo il fatto che ‘Bran.co’ utilizzi correttamente i prodotti alimentari che forniamo”, spiega ad Altreconomia il direttore lombardo del Banco, Marco Magnelli. Ma i pacchi alimentari vengono consegnati solo a famiglie italiane

Da circa tre anni, il Banco Alimentare della Lombardia -parte della Rete Banco Alimentare, impegnata nella raccolta di generi alimentari in occasione della Giornata nazionale della Colletta Alimentare e del recupero delle eccedenze lungo le filiere della produzione agricola e industriale- fornisce generi alimentari a “Bran.co Onlus”, associazione direttamente collegata a “Lealtà e Azione” un movimento di estrema destra che, tra le proprie attività, organizza anche la distribuzione di pacchi alimentari esclusivamente a famiglie italiane.

“I nostri visitors hanno fatto un sopralluogo presso la loro struttura, hanno verificato la presenza di un magazzino adeguato, dove erano già presenti prodotti destinati alla distribuzione di aiuti alimentari”, spiega Marco Magnelli, direttore del Banco Alimentare della Lombardia, confermando quello che aveva raccontato ad Altreconomia Riccardo Colato, responsabile politico di “Lealtà e Azione”.

Il Banco Alimentare della Lombardia adotta una serie di criteri per selezionare le organizzazioni caritative cui distribuisce aiuti alimentari. Innanzitutto l’evidenza che l’associazione sia già attiva e la finalità sia l’aiuto alle fasce più fragili della popolazione, la gratuità (non chiedere soldi ai beneficiari per l’aiuto ricevuto), una buona gestione del magazzino (spazi e condizioni igieniche adeguati), processi di gestione corretti (ad esempio la presenza di un numero di volontari congruo rispetto ai compiti da svolgere).

Dal momento che “Bran.co” è un’associazione di volontariato riconosciuta dallo Stato italiano e rispetta i requisiti sopra indicati, per il Banco Alimentare della Lombardia si tratta di un’associazione idonea a ricevere generi alimentari che vengono poi distribuiti a cadenza mensile a un centinaio di famiglie.

“Noi registriamo il fatto che ‘Bran.co’ utilizzi correttamente i prodotti alimentari che forniamo -spiega ad Altreconomia il direttore, Marco Magnelli-. Per nessuna delle oltre 1.200 organizzazioni caritative con cui collaboriamo facciamo valutazioni di tipo politico: noi siamo ecumenici, guardiamo solo a chi ha bisogno. Il nostro compito è essere sicuri che gli aiuti vadano a buon fine”. Nemmeno il fatto che l’aiuto alimentare sia distribuito esclusivamente a famiglie italiane rappresenta una criticità: “Sono diverse le organizzazioni che forniscono aiuti esclusivamente alla propria comunità di riferimento, per esempio comunità islamiche, a cui distribuiamo prodotti alimentari”, puntualizza Magnelli. Diverso sarebbe il caso in cui l’associazione o i suoi rappresentanti legali venissero coinvolti in un procedimento penale e condannati: “In quel caso valuteremo quali provvedimenti mettere in atto”, conclude il direttore del Banco Alimentare della Lombardia.

Nel corso del 2018 il Banco Alimentare della Lombardia ha raccolto e distribuito 19.200 tonnellate di alimenti. “Pari a 38 milioni di pasti equivalenti -spiega Marco Magnelli- che grazie al lavoro di oltre 1.200 organizzazioni caritative viene distribuito a oltre 220mila persone in condizioni di bisogno”. Un quarto del cibo raccolto (il 25%) viene fornito dalla Comunità europea, mentre la Colletta Alimentare -che si svolge ogni anno durante l’ultimo sabato di novembre in più di 1.900 punti vendita di tutta la Lombardia- porta nel magazzino del Banco Alimentare 2.080 tonnellate di cibo a lunga conservazione. “La parte prevalente della nostra raccolta viene con il recupero delle eccedenze lungo la filiera agroalimentare -spiega Magnelli-.  nelle aziende di ristorazione collettiva, nei supermercati, nelle scuole. Inoltre abbiamo avviato una collaborazione con l’Ortomercato di Milano, che ci permette di reperire 500 tonnellate l’anno di prodotti freschi, utili per fornire ai nostri beneficiari un mix alimentare equilibrato”.

“Bran.co” è un’articolazione di “Lealtà e Azione”, “la principale organizzazione neofascista lombarda per numero di aderenti e per spazi che si è conquistata”, aveva spiegato ad Altreconomia Saverio Ferrari, responsabile dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre. Proprio a seguito di una denuncia di Ferrari si è aperto, lo scorso 17 gennaio, un processo ai vertici di “Lealtà e Azione” (Stefano del Miglio, Fausto Marchetti, Fabio Passanante e Norberto Scordo) per apologia di fascismo. La vicenda al centro del procedimento è la manifestazione del 25 aprile 2016 al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano per commemorare i caduti della RSI, durante la quale i quattro “compivano manifestazioni usuali del disciolto partito fascista quali la ‘chiamata del presente’ e il cosiddetto ‘saluto romano’ e ostentavano la bandiera della Repubblica sociale italiana”, ha scritto il PM nella citazione a giudizio. Il processo è stato rinviato al 12 aprile.

Sul suo sito internet “Lealtà e azione” si presenta come “una libera associazione di uomini e donne (…) che agiscono volontariamente in ambito culturale, sociale e politico”. Se si escludono i riferimenti ai “nostri caduti” del Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, sul sito non ci sono riferimenti espliciti al fascismo. Basta però andare a ritroso nel tempo per individuare con maggiore chiarezza due dei referenti culturali dell’associazione: grazie al sito webarchive.org, infatti, è possibile recuperare versioni precedenti dei portali. Ancora nella versione del settembre 2015 nella sezione “Pensiero e valori” si riportano stralci del pensiero del poeta Ezra Pound, di Léon Degrelle (politico e militare belga, durante la Seconda guerra mondiale combatté nel contingente Vallone delle Wafen SS) e di Corneliu Zelea Codreanu (fondatore della “Guardia di ferro” romena). Nel luglio 2017 le citazioni di Degrelle e Codreanu vengono ancora riportate, ma senza la citazione degli autori. Meno di sei mesi dopo, nella versione recuperata a gennaio 2018, l’intera pagina “Pensiero e valori” è stata rimossa dal sito di “Lealtà e Azione”.

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