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Diritti

Anche la destra contro i lavavetri…

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha annunciato una delibera per mettere al bando i lavavetri, che in alcuni incroci della capitale offrono il loro servizio agli automobilisti. Oggi alcuni consiglieri di sinistra hanno protestato lavando i vetri ad alcuni…

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha annunciato una delibera per mettere al bando i lavavetri, che in alcuni incroci della capitale offrono il loro servizio agli automobilisti. Oggi alcuni consiglieri di sinistra hanno protestato lavando i vetri ad alcuni semafori. Alemanno è uno dei capi storici della destra romana e nazionale: dai tempi del Movimento sociale in poi. Oggi può dire – come dice – che la sua delibera ricalca quella emanata due anni fa da una giunta di centrosinistra nella rossa Toscana (a Firenze).

Chissà se a qualcuno fischiano le orecchie. Sindaci e leader del centrosinistra, nell’estate del 2007, sostennero l’assessore Cioni e il sindaco Domenici nella loro scelta, compiuta – a loro dire – nel nome della sicurezza e della legalità. Entrambi ebbero la tessera onoraria della Lega Nord, promessa da Roberto Calderoli, oggi ministro. Ora un sindaco di destra imita Firenze. Che avesse ragione chi diceva che quell’ordinanza tradiva una pericolosa crisi ideale e d’identità della sinistra?

Come nel 2007 a Firenze, così nel 2009 a Roma, la cacciata dei lavavetri dagli incroci ha i medesimi significati e obiettivi: allontanare dalla vista chi cerca di guadagnarsi da vivere ai margini della società dei ricchi, propagandare un concetto fasullo e autoritario di legalità, elevare al rango di "fonte di legge" il fastidio dei benestanti (che spesso sono pochi gradini sopra gli ultimi e ignorano che presto potrebbe toccare a loro).

In "Lavavetri", uscito all’inizio di quest’anno, sostenevo che l’ordinanza fiorentina può essere considerata il baricentro delle politiche bipartisan sulla sicurezza, un "asse" lungo il quale stiamo sacrificando il principio d’uguaglianza, senza il quale non vi è democrazia.

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