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A Torino cresce un bosco nel segno e in memoria di Lorenzo Vinci

È stato uno dei protagonisti dell’economia solidale italiana, dopo la sua scomparsa, nel luglio 2022, familiari e amici hanno voluto ricordarlo con un’iniziativa che ne condividesse i valori. E che puntasse dritta al futuro

Tratto da Altreconomia 260 — Giugno 2023
© Fabrizio Padovani

C’è un piccolo bosco che sta crescendo nella campagna di Mandria di Chivasso (TO) in memoria di Lorenzo Vinci, uno dei protagonisti dell’economia solidale italiana prematuramente scomparso nel luglio 2022. “Nelle settimane successive, molte persone e diverse organizzazioni ci hanno chiesto che cosa fare per ricordarlo -racconta ad Altreconomia la moglie, Cristina Garetto-. Abbiamo percepito una grande volontà di attivarsi per realizzare qualcosa che avesse un senso per Lorenzo. Negli ultimi anni mi aveva detto spesso che gli sarebbe piaciuto comprare un terreno per dare vita a un bosco: il classico sogno che, per tanti motivi, rimane nel cassetto. Mi sono confrontata con suo fratello, Mario, e ci è sembrata subito l’idea giusta. Non solo perché era un suo desiderio, ma perché piantare alberi è sempre una buona idea. Per tutti”.

Un progetto che sta iniziando a mettere radici anche grazie a una campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Produzioni dal basso. Nato nel quartiere operaio di Santa Rita a Torino, Lorenzo Vinci si è ritrovato a vivere prima nelle colline di Gassino (TO) e poi in mezzo ai campi del Canavese. È stato particolarmente attivo nel mondo della finanza etica, tra le altre cose come presidente della cooperativa finanziaria MAG4 Piemonte e all’interno di Banca etica.

Un impegno a cui si è aggiunto il vivo interesse per l’agricoltura sostenibile e l’ambiente, testimoniato anche dall’impegno in qualità di presidente della sezione piemontese dell’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab). Ed è stato proprio questo profondo amore per la natura a portarlo a coltivare il sogno di “fare un bosco”: per restituire al caos vitale degli ecosistemi naturali almeno una piccola parte degli spazi antropizzati e industrializzati della campagna della Pianura padana.

Ma “fare un bosco” non è facile come può sembrare a prima vista. “Il problema principale è stato trovare un terreno: l’acquisto sarebbe stato impossibile, visti i costi elevati. Inoltre, volevamo dare vita a un luogo accogliente e facilmente accessibile, che fosse frequentato dalle persone -ricorda Cristina-. Tramite la cooperativa per cui lavoro siamo entrati in contatto con l’azienda agricola ‘La Piemontesina’ che si è detta subito disponibile a realizzare questo progetto e ci ha messo a disposizione un lotto di terreno”. L’area individuata si estende su una superficie di circa 700 metri quadrati, nei pressi di una cava abbandonata che dovrebbe venire riempita e utilizzata per installare un parco eolico.

 

Qui, il 25 febbraio scorso, si è svolta la prima piantumazione collettiva dei ciliegi, delle querce, dei pioppi e delle diverse varietà di meli antichi che daranno vita al “Bosco di Lorenzo”. “È stata una giornata meravigliosa, è stato commovente vedere quante fossero le persone che sono arrivate appositamente per piantare gli alberi -ricorda Cristina-. Nei giorni successivi ci sono state delle piogge ma la prolungata siccità ha costretto l’azienda a utilizzare l’acqua di un’autobotte per bagnare le piantine. Per questo motivo abbiamo deciso di sospendere le piantumazioni perché c’è un rischio di moria eccessivo”.

Il “Bosco di Lorenzo” sta crescendo su un terreno di 700 metri quadrati. Sono stati piantati sia alberi ad alto fusto, sia diverse varietà di piante da frutta. Queste ultime crescono più in fretta e permetteranno dai visitatori di godere di un ambiente piacevole già tra pochi anni

Il disegno del “Bosco di Lorenzo” è stato appositamente realizzato dallo studio di architettura Maurizio Fassio con l’obiettivo di dare vita a spazi naturali che al tempo stesso siano adatti a ospitare delle attività ludico-ricreative. “Il progetto si muoverà nella direzione di creare maestose quinte boschive vegetali verso le zone meno interessanti (tralicci e smistamento dell’energia elettrica) per aprirsi al paesaggio. Con il solo uso di piantumazioni arboree si cercherà di caratterizzare gli spazi ed essere partecipi di un territorio più vasto, dalle Alpi alle colline della Mandria di Chivasso (insediamento voluto dai Savoia nel 1700 per l’allevamento dei cavalli, ndr) alla basilica di Superga”, si legge nella presentazione della campagna di crowdfunding, cui è possibile contribuire fino al 15 novembre per sostenere i costi del progetto: i 15mila euro raccolti a metà maggio 2023 sono serviti per coprire il costo d’acquisto delle piantine, la loro messa a dimora e la manutenzione per tre anni.

© Fabrizio Padovani

Oltre alle piante ad alto fusto come querce, frassini, tigli e pioppi verranno piantati alberi da frutto (meli antichi, melannurca, banano di montagna, gelsi e melograni) che crescono più rapidamente e permetteranno ai visitatori di godere già tra pochi anni di un ambiente piacevole e profumato. Inoltre, la loro presenza permetterà di attirare diverse specie di insetti, uccelli e altri animali che qui potranno trovare rifugio e nutrimento.

© Fabrizio Padovani

Oltre alla seconda fase di piantumazione, prevista per gli ultimi mesi del 2023, per completare il “Bosco di Lorenzo” verrà realizzata nel corso dell’estate un’area di sosta che potrà essere utilizzata per le varie attività della Piemontesina (ad esempio dai bambini che frequentano l’agri-asilo attivo nella struttura) e da tutti gli eventuali visitatori e fruitori. L’idea guida per la progettazione di quest’area è ispirata dalla passione di Lorenzo per il teatro (sia come attore, in gioventù, sia come spettatore): sarà quindi uno spazio scenico naturale e ben integrato con il bosco circostante e che potrà essere sfruttato anche per attività teatrali.

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