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A proposito di “Lavavetri”

Tre articoli e una trasmissione radio che hanno trattato del libro"Lavavetri". Un’accoglienza anche superiore alle mie aspettative. Che riveli l’effettiva esistenza di un nervo ancora scoperto? "Nudo e crudo", il programma di Radio Uno condotto da Giulia Fossà: il tema del…

Tre articoli e una trasmissione radio che hanno trattato del libro"Lavavetri". Un’accoglienza anche superiore alle mie aspettative. Che riveli l’effettiva esistenza di un nervo ancora scoperto?

"Nudo e crudo", il programma di Radio Uno condotto da Giulia Fossà: il tema del giorno è "il prossimo", l’ispirazione per alcuni degli ospiti viene dal convegno "Clandestino sarà lei" organizzato durantela fiera "Fa la cosa giusta".

Un articolo di Nicola Ruganti sul mensile Lo Straniero. E’ un’analisi piuttosto affilata delle vicende sociali e politiche fiorentine: il loro impatto è ben superiore alla dimensione locale. Ce ne stiamo già accorgende, fra pseudo volti nuovi della politica, convergenze destra-sinistra e trionfo del "partito del cemento".

C’è poi  un articolo comparso sulle pagine della cultura di e-Polis, quotidiano gratuito che esce in varie città.

Infine la recensione pubblicata sul numero 790 (10-16 aprile) di Internazionale, e che trascrivo sperando di non irritare il giornale. L’articolo è di Salvatore Aloise, corrispondente dall’Italia del quotidiano francese Le Monde. Internazionale ha segnalato il libro attribuendogli quattro pallini su cinque.

La ballata di copertina racchiude tutto il senso del libro: "Prima vennero per i rom e io non dissi nulla perché non ero un rom / poi vennero per i lavavetri…" e ancora per gli immigrati e i mendicanti. Poi diventa troppo tardi: "Poi vennero per prendere me e non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa". Lorenzo Guadagnucci analizza le insicurezze – reali o percepite – che hanno pervaso l’Italia negli ultimi due anni, sullo sfondo di stupri, pogrom e decreti contro gli immigrati. Non possiamo girarci dall’altra parte perché la cosa "non ci riguarda". Il giornalista fiorentino fa risalire la lenta deriva razzista alla celebre delibera del comune contor i lavavetri. Nella sua ricostruzione dei fatti, la sinistra appare ancora più colpevole per aver assimilato tesi e comportamenti tipici dei sindaci-sceriffi leghisti. Esmepio lampante, l’atteggiamento della Roma veltroniana sull’onda dell’emozione per il delitto Reggiani. Sta nascendo un doppio registro di cittadinanza, quella buona per gli italiani e l’altra, basata su disposizioni e procedure differenziate, per gli stranieri. Circostanza che mette in pericolo lo stato di diritto e la stessa democrazia.

 

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