Economia / Attualità
Da Sbilanciamoci! una (contro)manovra da 40 miliardi
Aliquote fiscali più alte a carico dei redditi elevati, misure per ridurre l’elusione fiscale delle imprese multinazionali, la riduzione della spesa militare: ecco le basi su cui costruire una legge di Bilancio più equa, e finanziare una misura di sostegno al reddito da 600 euro al mese e interventi su piccole opere e manutenzione del territorio
Una manovra economica da 40,8 miliardi di euro, e a “saldo zero”. La descrive la campagna Sbilanciamoci!, che -come ogni anno- si è impegnata a stilare una “Contromanovra”, basata su un’analisi dettagliata del disegno di legge di bilancio 2017 del governo Renzi.
Le proposte elaborate dalle 47 organizzazioni della campagna (tra cui Ae) fanno riferimento a 7 aree di analisi e intervento: fisco e lavoro, istruzione, ambiente, welfare, altraeconomia, pace e cooperazione internazionale. L’obiettivo: garantire giustizia e sostenibilità all’Italia (la manovra governativa non “schioda” il Paese da un rapporto del 132,3% del debito pubblico sul PIL).
Oltre la metà della “copertura” per l’incremento della spesa pubblica verrebbe da nuove politiche fiscali, guidate dal valore dell’equità. Nel dettaglio, il riferimento è a una Tassa sulle transazioni finanziarie, a una “rimodulazione dell’IRPEF (con un aumento delle aliquote per coloro che guadagnano più di 4mila euro al mese, e una riduzione per quei cittadini che rientrano nei primi due scaglioni) e all’introduzione di una Digital Tax, finalizzata a rendere più trasparenti i bilanci delle multinazionali che operano nei settori dell’e-commerce e della raccolta pubblicitaria on line, obbligate a redigere un bilancio “per Paese” (cioè legato alle attività prodotte in Italia).
Un miliardo di euro potrebbero arrivare, invece, dall’introduzione di una “Carbon Floor Price”, uno strumento concreto per valutare correttamente il costo delle emissioni e far pagare alle aziende inquinanti il costo ambientale della loro attività: “puntando nel 2017 a un valore di 20 euro/t di anidride carbonica emessa, linearmente crescente a 30 euro/t nel 2030” -scrive Sbilanciamoci!- lo Stato potrebbe incassare almeno 1 miliardo di euro.
Altre risorse verrebbero liberate grazie a una riduzione delle spese militari, con un risparmio per la finanza pubblica di più di 5,5 miliardi di euro. Cinque le misure: la riduzione immediata del livello degli effettivi delle nostre Forze Armate a 150mila unità e il riequilibrio interno tra truppe e ufficiali e sotto-ufficiali (1,4 miliardi); il dimezzamento degli investimenti in nuovi Programmi d’armamento iscritti al Ministero per lo Sviluppo Economico (2,1 miliardi); il congelamento dei nuovi contratti di acquisizione dei cacciabombardieri F-35 previsti per il 2017 (634 milioni), in attesa che il Governo attui l’indicazione del Parlamento che ne ha deciso il dimezzamento; il ritiro dalle missioni militari all’estero di chiara valenza aggressiva e l’unificazione delle Forze dell’Ordine (500 milioni).
Una parte delle risorse risparmiate attraverso la riduzione delle spese militari, pari a 488,9 milioni di euro, potrebbe essere utilizzata per finanziare politiche di pace e di cooperazione internazionale, con -tra l’altro- il potenziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’adeguamento delle risorse per il Servizio Civile Universale.
Sbilanciamoci! propone di sperimentare una misura strutturale di sostegno al reddito dal costo di poco più di 9,1 miliardi di euro per il primo anno di sperimentazione. Una misura rivolta a disoccupati privi di altre forme di ammortizzatori sociali, inoccupati, lavoratori precariamente occupati, sottoccupati, soggetti riconosciuti inabili al lavoro, Neet, working poors, il cui reddito lordo non sia superiore a 8.000 euro annui (e comunque con un reddito familiare non superiore a 15.000 euro). L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7.200 euro annui, circa 600 euro mensile.
Infine, la Contromanovra prende in considerazione due misure effettivamente presenti nella leggi di Bilancio, chiedendo “che l’intera somma di 1,9 miliardi di euro prevista per il 2017 come prima dotazione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese “venga destinata solo ed esclusivamente a interventi di prevenzione del rischio sismico e del rischio idrogeologico, a interventi di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, alla difesa del suolo e alla manutenzione e rinaturalizzazione del territorio”, e che i soldi disponibili per le Grandi opere ex Legge Obiettivo -1,3 miliardi di euro- siano utilizzati per “piccoli e medi interventi di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture esistenti (in particolare del Mezzogiorno), privilegiando le ferrovie al servizio dei pendolari, le tramvie e le metropolitane nelle aree urbane, dove si concentra la stragrande maggioranza della popolazione e si registrano i più gravi fenomeni di congestione e inquinamento”.
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