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Crisi climatica / Reportage

I tempi record del rigassificatore di Ravenna bruciano la transizione

Il polo petrolchimico di Ravenna. A marzo 2025 termineranno i lavori per ospitare un rigassificatore per il gas “naturale” liquefatto © Cecilia Fasciani

Un condotto sottomarino e 32 chilometri di tubature attorno alla città permetteranno a Snam di trasferire il gas alla rete nazionale. Classificata come strategica, l’opera sarà pronta a marzo 2025. I comitati lamentano l’esclusione dai rapidi processi decisionali

Tratto da Altreconomia 273 — Settembre 2024

Dal molo di Marina di Ravenna, a una decina di chilometri dalla città, tra le varie piattaforme a largo della costa, da qualche mese si scorge una nuova serie di gru. Il cantiere del rigassificatore procede spedito.

Con l’obiettivo dichiarato di assicurare l’indipendenza energetica dell’Italia dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il rigassificatore di Ravenna è stato promosso come “opera di importanza strategica nazionale” e approvato in tempi record esonerandolo dalla Valutazione di impatto ambientale (Via), tramite una procedura di soli 180 giorni. Questa infrastruttura dovrebbe anche contribuire a trasformare l’Italia nell’“hub europeo del gas”, come annunciato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel 2022. Tuttavia negli ultimi due anni si è registrato un significativo calo dei consumi interni di gas, passati da una media di 73,4 miliardi di metri cubi all’anno tra il 2016 e il 2021 a 61,5 miliardi nel 2023, toccando

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