Nel centenario della nascita, la figura di Danilo Dolci (1924-1997), uno dei pensatori più influenti della nonviolenza e della lotta contro la povertà e per l’emancipazione del Sud, ritorna vigorosamente alla ribalta.
Sociologo, poeta, educatore e attivista, Dolci scelse la Sicilia come teatro della sua lotta nonviolenta, impegnandosi per il diritto al pane, al lavoro, alla democrazia e contro ogni forma di mafia.
“La massa impasta, gravita, appiccica, lievita, ma non comunica… Costipare gente da schiere di banchi nelle scuole a schiere di banchi di lavoro più o meno forzato; non favorire gli incontri e i rapporti tendenti a scoprire com’è possibile crescere insieme: così s’impasta la massa. Ovunque s’impasta gente che non fermenta e non cresce. Una società viva è ben altro che massa“. Danilo Dolci
Con un’intervista di Mao Valpiana e un ricordo di Luca Baranelli.
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