Altre Economie / Opinioni
Il commercio equo deve rimanere in azione
A fine gennaio gli operatori del settore si sono incontrati per tre giorni a Milano. Un’occasione per confrontarsi e ripartire, più motivati. La rubrica a cura di Equo Garantito
È passato poco più di un mese da “Cont-ACT. Commercio equo e sostenibile in azione”, l’evento organizzato da Equo Garantito a Milano a fine gennaio per far incontrare gli operatori del settore, conoscere le novità per la prossima stagione autunno-inverno (le produzioni equosolidali richiedono tempo, cura e attenzione verso chi produce) e approfondire contenuti importanti per chi crede ancora che un mondo diverso sia possibile.
Un’occasione preziosa, non solo dal punto di vista pratico e commerciale, ma soprattutto per dare quello slancio e quel respiro che siamo certi sarà utile ad affrontare il nuovo anno. Sorrisi, abbracci, confronti, lunghe chiacchierate hanno caratterizzato le giornate milanesi. Bellezza, valori, impegno hanno qualificato questo momento.
“Cont-ACT” è stata anche e soprattutto un’occasione di riflessione attorno a un flusso di parole -le nuove narrazioni, come le abbiamo chiamate- da cui provare a ripartire.
È giunto il tempo di ripensare a quella che è stata definita ipernarrazione della sostenibilità dove, nonostante le buone intenzioni, tutto si appiattisce e perde di senso. Così come è ora di superare il racconto che vede buoni da una parte e cattivi dall’altra. È urgente riflettere su un possibile nuovo ruolo per le imprese equosolidali, che non possono e non devono fallire, perché portano in sé ideali e valori da salvaguardare a tutti i costi.
La proposta del fair trade deve trovare nuove forme di espressione perché ha la responsabilità di dimostrare che un’altra economia è possibile. In caso contrario, perderebbe di credibilità un’idea che ha avuto il merito di incidere positivamente sulla vita di milioni di produttori e di consumatori.
Il tema delle filiere sostenibili e la potenziale rivoluzione che deriverebbe dall’approvazione della direttiva europea sulla cosiddetta due diligence di impresa hanno rappresentato un altro significativo momento di “Cont-ACT”.
Le pressioni nazionali e internazionali che vogliono bloccare o annacquare un processo virtuoso orientato verso un sistema economico sinceramente votato al rispetto delle persone e dell’ambiente sono sempre più forti. E il contesto politico rischia di aggravare una situazione già fortemente compromessa.
Da un lato, il senso di impotenza per chi vuole fare la propria parte (a partire dal grido inascoltato delle generazioni più giovani sull’urgenza climatica) dall’altro, l’aumento dell’indifferenza collettiva verso i più elementari sentimenti di solidarietà e umanità. L’effetto è quello di una sorta di centrifuga, dove tutto viene risucchiato e privato di un elemento imprescindibile per la vita: l’acqua.
È questa la suggestione da cui ripartire: ci piace pensare che il commercio equo e solidale sia stato, in tutti questi anni, un piccolo sasso lanciato nell’acqua. Capace, malgrado le dimensioni, di generare un grande moto, che vada oltre la superficie. Oggi è necessario rafforzare la motivazione che porta all’azione, che ci spinge al fare. Occorre lanciare un nuovo sasso e serve farlo mettendo insieme tutti i pezzi e tutte le istanze; stare fermi in attesa del movimento dell’acqua, significa perdere l’occasione di cambiamento.
Meglio mettersi cammino, fino a raggiungere la riva del fiume e innanzi a uno specchio di acqua immobile, lanciare nuovi sassi, fino a quando il moto delle onde non sarà in grado di riflettere la sagoma dei nostri sogni di cambiamento. Occorre scagliare il sasso perché le cose accadano, consapevoli che il moto si attiva a prescindere dalle dimensioni: ogni piccolo gesto può generare un grande impatto. Ogni gesto conta.
Equo Garantito. Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
© riproduzione riservata