Diritti
Zona rossa a Milano
Come si pensava, o meglio si temeva, il Comune di Milano si appresta davvero ad escludere che cortei e manifestazioni sindacali e politiche possano toccare un’ampia area del centro della città, inclusa piazza Duomo e le zone limitrofe. E’ un’idea…
Come si pensava, o meglio si temeva, il Comune di Milano si appresta davvero ad escludere che cortei e manifestazioni sindacali e politiche possano toccare un’ampia area del centro della città, inclusa piazza Duomo e le zone limitrofe. E’ un’idea che fu avanzata qualche mese fa dal prefetto Lombardi e che ora trova puntuale attuazione.
La motivazione addotta dal prefetto era assai capziosa: c’è il diritto di scioperare e manifestare – sostenne in un articolo sul Sole 24 Ore – ma c’è anche il diritto degli altri cittadini a lavorare e vivere ordinatamente nella propria cità. Perciò, concludeva il prefetto con apparente ragionevolezza, cortei e manifestazioni vanno collocati in zone ad hoc, lontanto dal centro e dalle aree nevralgiche.
La norma-Moratti, in verità, costituisce un attacco nemmeno troppo velato alla libertà di manifestazione ed espressione del pensiero. La Costituzione, oltretutto, protegge la disponibilità per tutti del suolo pubblico: le limitazioni devono essere di volta in volta da esigenze stringenti d’ordine pubblico (è quel che accadde nel luglio 2001 a Genova con la "zona rossa").
Il Comune di Milano sta pensando a un divieto permanente, a una "zona rossa" stabile, che avrebbe l’effetto di allontanare dalla vista le iniziative sindacale e politiche e qualificarle come "disturbatrici", a malapena tollerate. Questa norma nasce da una visione autoritaria della vita pubblica.