Diritti
I “clandestini” del ministro Ronchi e Martini che va controcorrente
Nel lancio di agenzia riportato qui sotto, si riferisce della visita del ministro Andrea Ronchi a Prato. La città toscana è colpita da un grave crisi economica: il comparto tessile ha subìto negli ultimi anni una fortissima flessione, per effetto…
Nel lancio di agenzia riportato qui sotto, si riferisce della visita del ministro Andrea Ronchi a Prato. La città toscana è colpita da un grave crisi economica: il comparto tessile ha subìto negli ultimi anni una fortissima flessione, per effetto – prevalentemente – dell’apertura dei mercati e delle delocalizzazioni. In questa situazione, cresce il malumore e il capro espiatorio è a disposizione: la vasta comunità cinese, per anni impegnata anch’essa nel tessile e ora in via di riconversione. Le tensioni in città stanno crescendo.
Ronchi, come si può leggere sotto, è andato a Prato a soffiare sul fuoco: una città così bella – ha detto – non può avere migliaia e migliaia di clandestini (non i cinesi, ma altri immigrati). Nello stesso giorno un politico un po’ più responsabile del ministro, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. guarda caso pratese, ha invitato la stampa della regione a un’informazione più rispettosa sui migranti, esosrtandola ad aderire alla campagna lanciata da"Giornalisti contro il razzismo" per l’abolizione della parola clandestino. Martini ha rimarcato che vengono definite "clandestine" persone che vivono e lavorano alla luce del sole, ma non possono ottenere il permesso di soggiorno a causa di leggi restrittive e un sistema di quote per nazionalità arbitrario e irrealistico (pochissimi "posti" a fronte di presenze già in atto).
Ronchi e Martini, coi loro interventi, per una volta hanno reso visibile una differenza fra destra e centrosinistra; troppo spesso su questi temi è stata la destra a "dettare la linea", seducendo politici e amministratori della parte avversa, con effetti perversi sotto il profilo etico, sociale, culturale.
IMMIGRATI/ RONCHI: IMPENSABILI MIGLIAIA CLANDESTINI A PRATO "Dobbiamo aiutare gli imprenditori italiani che resistono"
Prato, 18 mar. (Apcom) – Impensabile che a Prato ci siano "migliaia e migliaia" di immigrati clandestini: lo ha affermato Andrea Ronchi, ministro per le politiche europee, parlando a margine della sua visita a Prato, dove ha incontrato il prefetto e le forze dell’ordine, ed ha ascoltato le richieste delle parti sociali al Tavolo di distretto. Ronchi è il primo esponente del governo a visitare Prato dopo la grande manifestazione contro la crisi dello ascorso 28 febbraio. "E’ impensabile che in una bella città come questa ci possano essere migliaia e migliaia di clandestini – ha detto, al termine della seduta del Tavolo – noi siamo per l’integrazione e la solidarietà, siamo per una politica di sussidiarietà: ma nell’alveo della legalità".
Più tardi, il ministro ha visitato una delle zone della città dov’è più forte la presenza della comunità cinese, di gran lunga la comunità straniera più popolosa a Prato. "Ho voluto stringere la mano – ha spiegato, riferendosi alla sua visita pratese – a quei pochi italiani che coraggiosamente resistono con le loro imprese: hanno chiesto aiuto, e noi abbiamo il dovere morale di dar loro aiuto, perché questa è terra d’Italia, con le sue leggi, le sue regole, con la sua legalità, la sua cultura. Integrazione sì, ma con un profondo rispetto delle regole italiane, in tutti i sensi".