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La rinascita del “Chiara”: da hotel chiuso a casa per gli stagionali
A Viserbella, una delle frazioni di Rimini, la cooperativa Pixel assicura una soluzione abitativa dignitosa ai lavoratori del settore turistico che raggiungono la Riviera romagnola in estate. Un esempio di rigenerazione e circolarità economica e sociale
L’Albergo Chiara, a cento metri dal mare di Viserbella, una frazione di Rimini, era chiuso da un paio d’estati. Nel 2022 le porte della hall, con il bancone risalente agli anni Sessanta, si sono aperte di nuovo e l’hotel ha fatto sempre il tutto esaurito. Gli ospiti, però, non sono stati i turisti ma gli “stagionali”, quei lavoratori che raggiungono la Riviera romagnola per lavorare nel settore turistico-ricettivo in estate.
L’Albergo Chiara -una struttura datata ma curata, 27 camere, per un totale di 70 posti letto- è di proprietà della famiglia Manfroni, che ne gestisce anche un altro in città, su cui ha dovuto concentrare l’attenzione. L’idea di aprire in questa nuova formula è di Pixel, cooperativa di comunità nata a Viserbella nel marzo del 2021, a partire da un gruppo di persone già attive all’interno della Pro loco del quartiere. Il credo è riassunto in una frase: “I Pixel, come le persone, da soli sono invisibili. Ma tutti insieme realizzano cose straordinarie”.
Stefano Benaglia, 36 anni, è il presidente della cooperativa e uno dei due soci lavoratori, su un totale di 33. I dipendenti, invece, sono sette. “Tra le tante cose, durante la stagione estiva ci occupiamo di animazione nei lidi e nelle piazze di Viserbella e il nostro problema è sempre stato dove far dormire i ragazzi dello staff. Il primo anno abbiamo affittato un capannone, dove dormivano in sette, ma poi i numeri sono cresciuti. Quest’anno sono 24 ragazzi, tutti arrivano da fuori. A partire da questa esigenza abbiamo immaginato di prendere in affitto un albergo”, spiega Benaglia.
L’Albergo Chiara è riempito per il 30% dallo staff animazione, le altre camere invece sono state affittate dagli albergatori di Viserbella. “Tra i soci della Pixel c’è anche l’associazione che riunisce i titolari di hotel, uno stakeholder importante del territorio. Abbiamo così raccolto la loro esigenza di garantire sistemazioni di maggiore qualità ai dipendenti stagionali, che non accettano più di dormire in sottotetti o sottoscala -spiega Benaglia-. Affittiamo le camere per un mese. A coprire le spese è direttamente l’albergatore, che la paga e poi decide in autonomia chi ospitare, se il cuoco, il cameriere o chi lavora ai piani per la pulizia delle stanze”. All’Albergo Chiara gli stagionali diventano clienti e vengono accolti da Carlo e Simona, marito e moglie. Ogni mattina trovano la colazione pronta. Hanno a disposizione una veranda e una stanza comune con un forno a microonde per chi deve consumare i pasti. Le camere vengono pulite con frequenza, le lenzuola cambiate una volta a settimana. “Non forniamo gli asciugamani, ma qui vicino c’è una lavanderia”, continua Benaglia.
Pixel ha preso in affitto la struttura per un anno. L’associazione albergatori sta supportando la cooperativa per una modifica della licenza che permetta di tenere aperto l’albergo per tutto l’anno. “Potremmo lavorare nove mesi su 12. Nel periodo invernale Viserbella si presta a dare servizio ai lavoratori della Fiera di Rimini, che siano gli operai che montano gli spazi nei padiglioni oppure le hostess o gli steward impegnati agli stand”, sottolinea il presidente di Pixel. A servizio delle attività alberghiere la cooperativa mette a disposizione anche un parcheggio: “Un terreno privato che nei nostri piani doveva essere un parcheggio a ore, per chi veniva in spiaggia -dice Benaglia- ma dopo un esperimento di scarso successo nel 2021 lo abbiamo riconvertito alla sosta media-lunga”. Anche se è nata da un anno e mezzo, non è la prima volta che la cooperativa di comunità interviene per aprire un locale chiuso.
Nell’estate del 2021, infatti, è nata la gelateria Chloe, riavviando un’attività ormai ferma da due anni. È nel pieno centro di Viserbella e garantisce un prodotto di qualità collaborando con due aziende del territorio: Babbi (per i prodotti della gelateria miscelati) e la Centrale del latte di Cesena. “Senza il nostro intervento sarebbe rimasta chiusa anche per il terzo anno. In questo caso, abbiamo acquisito i macchinari e siamo subentrati nell’affitto. Stiamo lavorando per professionalizzare lo staff. La ragazza che nel 2021 serviva i clienti quest’anno è responsabile di produzione”, sottolinea Benaglia. La sua collega Katia è la responsabile del negozio “Sapori di quartiere”, una vetrina che racconta la Romagna attraverso l’agricoltura contadina e i suoi trasformati. “È stata assunta come commessa, ma poi è diventata socia della cooperativa”, racconta Benaglia.
Anche la serranda di questo negozio era abbassata da cinque anni. Pixel, del resto, nasce per creare posti di lavoro riaprendo spazi che possano ospitare servizi essenziali al turismo e alla vita quotidiana, pensando a un nuovo utilizzo per le strutture non attive per rigenerarle in una circolarità economica e sociale. “Crediamo che ogni comunità che si rispetti debba guardare con attenzione a quattro aspetti fondamentali: socialità, lavoro, coesione e ambiente -si legge sul sito della cooperativa-. Questi sono i mattoni fondamentali, i Pixel che compongono il nostro tessuto sociale”.
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