Diritti
Omicidio Sandri, l’agente rimosso perché è una pedina piccolissima
Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha annunciato la sospensione dal servizio dell’agente Luigi Spaccarotella, rinviato a giudizio per l’uccisione di Gabriele Sandri, il tifoso laziale raggiunto l’11 novembre 2007 da un colpo d’arma da fuoco sparato da Spaccarotella in un’area…
Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha annunciato la sospensione dal servizio dell’agente Luigi Spaccarotella, rinviato a giudizio per l’uccisione di Gabriele Sandri, il tifoso laziale raggiunto l’11 novembre 2007 da un colpo d’arma da fuoco sparato da Spaccarotella in un’area di servizio nei pressi di Arezzo.
E’ una decisione corretta, rispettosa dei cittadini, dei familiari del ragazzo ucciso, utile a tutelare – almeno sulla carta – la credibilità della polizia di stato. Però è una decisione troppo comoda. Spaccarotella è isolato, nessuno lo difende, la sua rimozione non susciterà malumori ai piani alti della polizia di stato. Perciò è avvenuta.
Quando si trattava di prendere decisioni analoghe in casi ben più impegnativi, ossia riguardo al G8 di Genova, né Mantovano né altri hanno mosso un dito. Nessuna sospensione di fronte al rinvio a giudizio di 45 agenti per i fatti di Bolzaneto, altrettanto per i 29 del processo Diaz. E nessuna sospensione è arrivata nemmeno dopo le 29 condanne inflitte al termine dei due processi.
Perciò la decisione di Mantovano e del governo di cui fa parte non va affatto nella direzione di recuperare credibilità per la polizia di stato, semmai va nella direzione opposta. Fa pensare che su Diaz, Bolzaneto e gli altri processi seguiti al G8 (ad esempio le numerose condanne al risarcimento inflitte dal tribunale civile o le pene decise in tribunale per il ragazzino di Ostia arrestato e pestato per strada) non si sia intervenuti con le rimozioni – anzi, i dirigenti maggiori sono stati promossi! – perché in quel caso ci si avvicinava ai piani alti della polizia di stato, si chiamava implicitamente in causa il vertice della polizia e dello stato.
Spaccarotella è stato sospeso perché è una piccolissima pedina. La sua rimozione, per quanto corretta, mette meglio a nudo il discredito delle nostre forze dell’ordine, discredito da imputare in primo luogo a una classe politica poco responsabile e assai disattenta non solo alla lettera ma anche allo spirito della costituzione.