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ITALIA SULL’ATTENTI…

ITALIA SULL’ATTENTI Viene da chiedersi una cosa, a proposito della vicenda degli oppositori iracheni invitati al Campo anti imperialista ma rimasti fuori dall’Italia perché il nostro paese non ha concesso il visto. Come riportato dai giornali, all’origine del rifiuto c’è…

ITALIA SULL’ATTENTI

Viene da chiedersi una cosa, a proposito della vicenda degli oppositori iracheni invitati al Campo anti imperialista ma rimasti fuori dall’Italia perché il nostro paese non ha concesso il visto. Come riportato dai giornali, all’origine del rifiuto c’è una lettera di un gruppo di circa 40 parlamentari statunitensi al nostro ambasciatore a Washington. I deputati esprimevano preoccupazione per il programma del Campo anti imperialista, sostendendo che questo fa parte di una sora di network che finanzia la guerriglia.

A parte la sorpresa nel constatare che un piccolo e marginale gruppo – com’è quello che anima il Campo – è entrato nel campo d’azione (e di preoccupazione) di parlamentari degli Usa, viene da chiedersi che cosa sarebbe avvenuto se un’analoga richiesta fosse venuta da un gruppo di parlamentari italiani. Il ministro dell’Interno sarebbe stato altrettanto sollecito a negare i visti, mettendo a repentaglio una serie di articoli della Costituzione, quelli che tutelano la libertà d’espressione e i diritti politici? O la richiesta sarebbe stata considerata un atto politico da prendere come tale, senza conseguenze amministrative?

Il dubbio che stiamo vivendo una fase di pieno assoggettamento alla potenza neo-imperiale degli Stati Uniti è più che legittimo, visti anche i precedenti, dal caso Calipari a quello dell’imam "prelevato" a Milano e spedito in Egitto… 

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