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La pubblicità è l’anima della guerra

Il titolo dell’articolo non lascia adito a dubbi "La Dassault usa la guerra in Libia per spingere le vendite del Rafale". Che poi non sarebbe altro che il caccia militare francese multiruolo di cui non si è mai riusciti a…

Il titolo dell’articolo non lascia adito a dubbi "La Dassault usa la guerra in Libia per spingere le vendite del Rafale". Che poi non sarebbe altro che il caccia militare francese multiruolo di cui non si è mai riusciti a vendere un esemplare fuori dal suolo di Francia. A dirlo, con dovizia di particolari che potete trovare qui al link diretto del pezzo, è la prestigiosa agenzia di stampa United Press International con i suoi corrispondenti da Dubai, non a caso sede di una delle più grandi fiere di armi del mondo.

Il che conforta anche il nostro lavoro, visto che la stessa ipotesi l’abbiamo suggerita ed analizzata ad Aprile (nell’articolo "In Libia la vetrina per le armi"); tra le altre cose, nel servizio dell’UPI si fa cenno alla gara d’appalto per la nuova nidiata di caccia militari per l’India. Il vero "affare del secolo" di questo settore, in cui il Rafale è contrapposto all’Eurofighter… il caccia europeo (in realtà anglo-tedesco-soagnolo-italiano) che nel consorzio di produzione vede anche la partecipazione di Alenia Aeronautica (del gruppo Finmeccanica).

Chissà che tipo di azioni verranno messe in campo per convincere l’Aeronautica Militare Indiana a scegliere un velivolo piuttosto che l’altro. Certo, se il contributo italiano (già messo in campo con diverse visite e dichiarazioni di esponenti del nostro Governo in varie fiere d’armi) dovesse ricalcare il metodo usuale di Finmeccanica appena rivelato dalle ultime indagini…

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