Vacanze responsabili per tutte le tasche – Ae 39
Numero 39, maggio 2003Per i Paesi in via di sviluppo il turismo è spesso fonte di ulteriore sfruttamento: il 70 per cento dei soldi spesi tornano nel Nord del mondo. Ma l'alternativa esiste ed è sempre più organizzataSi avvicina l'estate…
Numero 39, maggio 2003
Per i Paesi in via di sviluppo il turismo è spesso fonte di ulteriore sfruttamento: il 70 per cento dei soldi spesi tornano nel Nord del mondo. Ma l'alternativa esiste ed è sempre più organizzata
Si avvicina l'estate e il tempo delle agognate ferie. Ma il turismo è uno dei fattori di “insostenibilità” del nostro modo di vivere: trasporti aerei, soggiorni “mordi e fuggi”, forte impatto ambientale su zone naturali particolarmente belle, flussi massicci che mettono persino a rischio l'integrità dei monumenti (o delle città d'arte).
Il turismo di massa coinvolge ormai 663 milioni di turisti ogni anno (per “turisti” s'intende chi ha passato almeno una notte in un Paese straniero), per un giro d'affari colossale, qualcosa come 455 miliardi di dollari nel 1999. La crescita è vertiginosa se si pensa che il fatturato dell'industria turistica era di appena 2 miliardi di dollari cinquant'anni fa.
“Lo stesso Bill Gates durante gli incontri di Davos -ricorda Umberto Di Maria, tra i fondatori dell'Associazione italiana turismo responsabile- nel dicembre del 2000 ha identificato turismo e telecomunicazioni come settori strategici di investimento. Peccato che l'aumento dei flussi turistici non sempre sia sinonimo di sviluppo, anzi. In economie e società fragili, come quelle dei Paesi in via di sviluppo, il turismo è spesso fonte di ulteriore sfruttamento”.
Un caso eclatante è quello dei templi khmer in Cambogia. Riconosciuti come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, il “parco dei templi”, il cui sito più conosciuto è quello di Angkor, nel 1997 era stato visitato da 60 mila turisti stranieri. Nel 2002, con lo stabilizzarsi della pace, i visitatori (esclusi i cambogiani) sono stati 400 mila, con una crescita del 30% rispetto all'anno precedente.
Secondo le autorità locali nel 2010 i visitatori stranieri potrebbero essere un milione e il turismo diventare la prima risorsa economica di un Paese, come la Cambogia, ancora estremamente povero.
Il caso della Cambogia non è isolato.
Le speranze di sviluppo legate al turismo sono enormi. E i flussi internazionali (e gli affari) stanno sempre più spostandosi dall'Europa ai Paesi dell'Estremo Oriente e del Sud del mondo (nel 1950 l'Europa assorbiva due terzi del turismo internazionale, oggi meno del 59%).
Ma spesso i ricavi maggiori del turismo (attraverso i grandi tour operator) ritornano nel Nord del mondo.
Il “Thai institute for development and administration” di Bangkok ha calcolato che il 70% del prezzo pagato da un turista per un viaggio in Thailandia ritorna nel Paese d'origine del viaggiatore; in Kenya questa percentuale arriva all'80% e ha punte ancora più elevate per quel che riguarda l'area caraibica.
Dal Sud del mondo arrivano quindi critiche crescenti a questo tipo di turismo predatorio delle risorse naturali, culturali e umane. E anche alternative. Comunità locali che si organizzano per ospitare i viaggiatori o per gestire direttamente trasporti e visite; organizzazioni di cooperazione internazionale (ong) che dedicano parte del proprio impegno a creare reti di ospitalità; vere e proprie organizzazioni di “turismo sostenibile” che nel Nord e nel Sud del mondo spostano ormai decine di migliaia di viaggiatori. In genere i viaggi di turismo responsabile sono progettati per avere il minore impatto possibile sull'ambiente e le culture locali, ma poi molto spazio è dedicato proprio alla conoscenza diretta e alla condivisione delle tradizioni e della storia della gente che si incontra. Infine, un'altra caratteristica decisiva di questo tipo di viaggi è che si appoggiano a strutture (piccoli alberghi, case private), guide e trasporti che appartengono alle comunità locali. Il denaro dei turisti resta per larga parte là dove viene speso (circa il 40% del costo totale del viaggio).
Molti ormai i viaggi organizzati ma, ovviamente, c'è ancora molto spazio per il turismo fai-da-te. In queste pagine presentiamo alcune proposte della guida 2003 di “Turisti responsabili”: un agriturismo, un viaggio di turismo responsabile in Italia e un esempio di turismo di comunità in Africa. !!pagebreak!!
Agriturismo e sostenibilità
Dulcamara ha fatto scelte precise: agricoltura biologica, ristorante vegetariano, bioarchitettura, un calendario di proposte gastronomiche, musicali e teatrali per tutelare la biodiversità culturale. Sono cinque persone che vivono in cooperativa, un grande casale ristrutturato tra i mandorli delle colline bolognesi e molti collaboratori che condividono il sogno di un'economia a misura d'uomo. L'osteria prepara ricette con i prodotti dell'azienda (che vende ortaggi, formaggi, prodotti del commercio equo). Camere e agricamping. Pernottamento, B&B, pensione da 23 a 52 euro.
Info: www.coopdulcamara.it. Tel: 051-79.66.43
Alle falde del Vesuvio
Volete visitare Napoli in modo verace? Allora rivolgetevi a Carmela e Teresa, le capostipiti un'effervescente associazione, con tanti progetti nel cassetto. Con “Koiba” potete scegliere se dormire in famiglie che mettono a disposizione stanze e letti o in appartamenti con uso cucina. Quello che vi viene proposto è l'incontro con la gente e con i luoghi: sei percorsi tra arte, folclore, natura, storia e gastronomia per scoprire Napoli e guardarla da diverse angolature. Costo letto con prima colazione 25 euro, mezza pensione 29 euro. Associarsi a Koiba costa 10 euro. Info: www.koiba.org
Cell: 338-83.20.338
Namibia: sottrarre il turismo ai tour operator
Sottrarre il turismo in Namibia, uno dei Paesi più affascinanti dell'Africa, ai tour operator occidentali e restituirne la gestione alle comunità locali. Questo l'obiettivo con cui nasce Nacobta, l'associazione che riunisce musei, gruppi di guide turistiche, villaggi che offrono ospitalità ai viaggiatori, piccoli campeggi. Le comunità che offrono accoglienza si trovano nella zona centro-occidentale e nell'estrema lingua Nord del Paese. I prezzi variano dai 2,50-4,50 euro per campeggiare con tenda propria, a 10-20 euro per dormire in tende già piantate (con o senza colazione). Il costo per l'affitto di un bungalow è di 14,50 euro. Info: www.nacobta.com.na
Dedicato ai viaggiatori
Dal Venezuela a Stromboli, una guida per chi vuol essere non solo turista ma viaggiatore, attento alle culture locali, curioso delle tradizioni, dei gesti, dei sapori e della vita quotidiana. Più ricca, 90 schede e 144 pagine tutte a colori, la guida “Turisti responsabili” (Editrice Berti-Terre di mezzo, 9,50 euro) è uno strumento prezioso per chi sta meditando sugli orizzonti delle prossime vacanze estive. Per partire soli o con una delle organizzazioni di turismo responsabile, per seguire piste non convenzionali e accostarsi a culture e abitudini altrui, in punta di piedi. Con in più gli indirizzi delle comunità indigene che offrono ospitalità nei Paesi del Sud del mondo e introducono i viaggiatori al loro territorio con uno stile nuovo e più rispettoso. E, infine, una attendibile guida agli agriturismi e ai Bed&Breakfast “solidali” in Italia: non solo genuina cucina regionale e biologica o immersioni nella natura, ma incontri con esperienze di vita intense e fuori dal coro.
Contromano, guida sicura
Sono decine i Paesi dei cinque continenti che “Vacanze contromano” propone come mete di vacanze solidali e sostenibili. La guida, arrivata alla settima edizione, è ormai un classico delle “vacanze impegnate”: centinaia di viaggi e di idee raccolti in oltre 100 schede di facile consultazione. I settori sono quelli consueti: viaggi di conoscenza, campi di solidarietà, campi natura o archeologia. E ancora i campi dedicati alla pace, alla cultura, all'educazione ambientale. Per ogni viaggio la guida cerca di indicare in quale percentuale la vacanza sarà dedicata a impegno, svago o cultura.
Ma poi molto dipende dalle interpretazioni personali. In un certo senso “Vacanze contromano” è la madre di tutte le guide di questo tipo: da lei sono nati “Turisti responsabili” e “In vacanza tra Spirito e Impegno”. Tutti editi da Berti-Terre di mezzo, tutti reperibili in libreria, nelle botteghe del commercio equo o dai venditori di strada. Oppure rintracciabili su www.terre.it