Ambiente / Attualità
Un fumetto per raccontare il disastro di Seveso e gli impatti dell’autostrada Pedemontana
A 48 anni dal gravissimo disastro industriale ambientale in Italia, avvenuto a Seveso, nel 1976, una illustratrice ridà vita a una memoria mai dimenticata attraverso il fumetto “Strada senza uscita”. Nel frattempo, il progetto dell’Autostrada Pedemontana Lombarda minaccia il Bosco delle querce, dove giacciono ancora i resti contaminati dalla diossina
A soli venti minuti a Nord di Milano, tra una sequenza di capannoni industriali, si apre un’area verde con querce maestose. Non si tratta di un semplice parco ma di un monumento che custodisce ancora le rovine e la diossina del primo disastro industriale occidentale.
Il Parco naturale del bosco delle querce, un’isola di natura tra i Comuni di Seveso e Meda, è una zona protetta regionale nata da un grande progetto di riforestazione sull’area maggiormente inquinata dalla nube tossica sprigionata il 10 luglio 1976 dalla fabbrica Icmesa di Meda, contenente diossina (2,3,7,8 TCDD).
Il bosco si estende su 43 ettari, di cui 35 nel Comune di Seveso e otto in quello di Meda. Lo scorso marzo, la società Autostrada Pedemontana Lombarda ha avviato un tavolo di confronto con i sindaci e le associazioni locali per discutere le attività di bonifica dei terreni prima dell’inizio dei cantieri. Nel frattempo, il coordinamento “No Pedemontana” ha chiesto maggiore trasparenza nella comunicazione, specialmente riguardo al piano di bonifica e ai rischi per la salute.
Il progetto dell’autostrada prevede il passaggio nelle tratte B2 e C (la zona è stata divisa in A,B,C a seconda dei livelli di inquinamento), attraversando territori come Lentate sul Seveso e Cesano Maderno, già colpiti dalla contaminazione da diossina a seguito del disastro del 1976.
In occasione dell’anniversario del tremendo incidente di Seveso e per sensibilizzare in merito alla realizzazione della Pedemontana lombarda, l’11 luglio alle 21, nella Sala Centro Polifunzionale di via Redipuglia a Seveso, è stato presentato il fumetto “Strada senza uscita. Seveso Memoria di parte e orizzonti futuri” dell’illustratrice e art director Marta Comunale. Sono intervenuti Sara De Toni e Davide Biggi, che hanno curato prefazione e postfazione del libro e supportato l’autrice nella fase di ricerca.
Il fumetto in bianco e nero di Comunale ricostruisce efficacemente il disastro di Seveso con uno stile vagamente vintage, ripercorrendo tutte le fasi dell’incidente. La curatrice non è originaria di queste zone ma ha subito accolto la sfida di raccontare con questo linguaggio questa storia: “Vengo da Brindisi, una città che per molti anni è stata dominata dall’industria chimica e poi energetica, con grandi impianti pericolosi e inquinanti. Dalla finestra della mia stanza potevo vedere il mare, ma bastava spostare lo sguardo un po’ a destra per vedere la ciminiera della centrale a carbone, che fino a poco tempo fa era la più grande d’Europa. Ora è spenta ma resta un cimelio della decarbonizzazione.”
Il 10 luglio 1976, una nube tossica contenente diossina si diffuse dall’azienda chimica Icmesa di Meda, contaminando i Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio e altri. Sebbene non ci siano state vittime umane immediate, le conseguenze sull’ambiente e sugli animali furono devastanti: circa 3.300 animali morirono direttamente e altri 76.000 furono abbattuti per precauzione. La vegetazione nella zona contaminata fu completamente distrutta e centinaia di persone, soprattutto bambini, svilupparono gravi problemi cutanei come la cloracne.
Ci furono anche numerosi aborti spontanei a causa dei timori di possibili malformazioni fetali. “La prima volta che ho sentito parlare del disastro di Seveso è stato molti anni fa -racconta Comunale-, mio padre me ne parlò mentre mi accompagnava a scuola. Quando a metà maggio di quest’anno, Sara e Davide mi hanno proposto di lavorare al progetto, quel ricordo è tornato vivo nella mia mente con tutte le immagini che aveva evocato allora”.
Il disastro di Seveso ebbe un forte impatto a livello europeo, portando all’adozione della cosiddetta “direttiva Seveso” sulla prevenzione degli incidenti industriali rilevanti. Ancora oggi Seveso è una città segnata da quell’evento, con un’economia in declino e una popolazione in calo. “Ho accettato con entusiasmo, sapendo quanto fosse importante raccontare quella storia con la massima cura. Ho curato ogni aspetto narrativo, dedicandomi alla ricerca basata sui documenti disponibili, fondamentali per la redazione dei testi e delle illustrazioni, e integrandoli con innumerevoli libri, documentari e podcast“.
Per chi è interessato all’acquisto del fumetto, è possibile scrivere in DM sul profilo Instagram di Marta Comunale o quello del libro oppure a stradasenzauscita.seveso@gmail.com. I contributi raccolti sono tutti destinati al coordinamento “No Pedemontana”.
© riproduzione riservata