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Un anno dopo l’omicidio Vassallo, intervista al sindaco di Pollica
Stefano Pisani è il primo cittadino di Pollica-Acciaroli (SA), un comune di 2500 abitanti. Vicesindaco di Angelo Vassallo, si è trovato a dover prendere le redini dell’amministrazione comunale dopo la morte del “Sindaco pescatore” , avvenuta la sera del 5…
Stefano Pisani è il primo cittadino di Pollica-Acciaroli (SA), un comune di 2500 abitanti. Vicesindaco di Angelo Vassallo, si è trovato a dover prendere le redini dell’amministrazione comunale dopo la morte del
, avvenuta la sera del 5 settembre 2010, quando venne barbaramente ucciso, mentre rientrava a casa. Un delitto che a distanza di un anno resta ancora senza colpevoli e senza un chiaro movente.
Lo scorso 16 maggio, Stefano Pisani è stato eletto alla guida del piccolo comune cilentano con la lista “Insieme per Pollica”, la stessa di Angelo Vassallo.
Avviso Pubblico lo ha intervistato per approfondire la vicenda e capire cosa ha significato per lui assumersi il compito di governare la città dopo questa tragica vicenda.
Cosa ha significato assumersi il compito di governare la comunità di Pollica-Acciaroli dopo l’omicidio di Angelo Vassallo?
È stato difficile, inizialmente, metabolizzare quanto accaduto. Poi ho cercato di tirare fuori del positivo da questa tragedia. Angelo ci ha abituato così: non dobbiamo mai abbatterci. Dunque assumermi il compito di governare la comunità di Pollica-Acciaroli dopo il suo omicidio l’ho sentito come un dovere e allo stesso tempo come un’opportunità. Cerco di portare avanti il nostro progetto con il dovuto impegno e con la necessaria forza che le circostanze richiedono, come mi è stato insegnato dal mio sindaco.
Ha sentito il peso di questo passaggio di testimone?
Il peso l’ho sentito ma non poteva essere diversamente. Quello che ho percepito come un periodo duro è stata la perdita di un amico, di una guida. Angelo Vassallo ci ha lasciato gli strumenti per poter proseguire, la passione, la determinazione che sono gli elementi fondamentali per amministrare un territorio. Mi sono sentito in dovere di portare avanti il nostro progetto e oggi sono molto contento di essere riuscito a raggiungere molte cose di quello che noi volevamo realizzare.
Come ha reagito la comunità alla morte di Angelo Vassallo?
È stato un duro colpo per tutti. Nessuno si aspettava che potesse accadere un fatto simile. La comunità è rimasta sbigottita al materializzarsi del male.
C’è stato uno sconforto generale che poi si è trasformato in forza di volontà. Volontà di non mollare e di proseguire risolutamente sulla strada tracciata nel segno della legalità, quella che Angelo ci sempre ha insegnato.
Le indagini giudiziarie non hanno ancora dato un risultato. Cosa prova di fronte a questo fatto?
A volte provo sconcerto ma allo stesso tempo continuo a sperare. Tutti noi abbiamo veramente bisogno di sapere una risposta su quanto è accaduto.
È importante avere fiducia nel ruolo della magistratura e degli inquirenti che stanno facendo un ottimo lavoro e che, spero, riescano presto a far emergere la verità.
Il 21 settembre, nell’ambito della Festa della Legalità e della Responsabilità, che si svolgerà a Ferrara, sarà presentato il libro Il sindaco pescatore (Mondadori), scritto da Dario Vassallo, fratello del sindaco assassinato.