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Ripensare il commercio equo e solidale per i giovani: è il momento
Dai tirocini al servizio civile, il fair trade si sta organizzando per offrire ai ragazzi nuove esperienze di volontariato. La rubrica a cura di Equo Garantito
Il movimento del commercio equo e solidale in Italia ha coinvolto e coinvolge migliaia di volontari, cittadine (soprattutto) e cittadini che grazie al proprio impegno promuovono una proposta di giustizia sociale ed ambientale, di partecipazione femminile e di inclusione. Le organizzazioni socie di Equo Garantito coinvolgono complessivamente oltre 3.500 volontari in 167 botteghe del mondo, secondo i dati del rapporto annuale 2020 dell’associazione: sono numeri di tutto rispetto.
Quindi, dov’è il problema? Semplicemente, l’età avanzata dei volontari. Per molte organizzazioni è stato problematico gestire le aperture delle botteghe nei mesi più critici della pandemia, dove molti volontari over 65 non se la sono sentita di continuare a prestare servizio. Da diverso tempo il movimento equosolidale si sta interrogando su come coinvolgere di più i giovani nelle proprie attività.
Numerose, va detto, le azioni messe in campo dalle organizzazioni socie e da Equo Garantito: il coinvolgimento nelle attività di formazione delle cooperative, l’attivazione di una piattaforma di formazione online gratuita (fairsharetraining.eu), l’avvio di collaborazioni e convenzioni con le università per tirocini e stage, l’alternanza scuola-lavoro, il servizio civile universale e a livello internazionale i Corpi europei di solidarietà (European solidarity corps-Esc).
Equo Garantito ha da poco salutato la sua prima volontaria europea, Estelle, 22enne di Marsiglia, impegnata presso la sede di Dueville (VI) in attività di comunicazione e grafica, grazie a un progetto di mobilità in collaborazione con l’associazione francese Eurocircle. È stata un’esperienza interessante e stimolante che si ripeterà in primavera a Roma.
Si sta chiudendo in questi giorni il bando per il servizio civile universale Altromercato, gestito dalla Bottega Solidale di Genova, entrambi soci di Equo Garantito: 74 giovani in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Veneto potranno misurarsi per un anno all’interno di 29 organizzazioni italiane di commercio equo e solidale. Alessia Bordo -responsabile del servizio civile Altromercato- sintetizza con efficacia il senso dell’impegno del fair trade nel servizio civile: “Un’occasione unica per coinvolgere in modo strutturato e continuativo i giovani e ricaricare le botteghe di nuovo entusiasmo ed energia”. Risulta fondamentale per il futuro del commercio equo e solidale investire in idee e azioni per i giovani.
È per questo che la progettualità di Equo Garantito è rivolta in modo particolare alle ragazze e ai ragazzi. Il progetto “Being 21” ad esempio, promosso dal Lycée Belorme di Bordeaux, coinvolge gli studenti di scuole a indirizzo professionale di quattro Paesi (Francia, Italia, Portogallo e Norvegia) per far entrare il fair trade nei loro percorsi di crescita personale.
Un altro progetto, appena avviato, promosso dall’associazione romena Asociația de Tineri Din Ardeal, con partner, oltre ad Equo Garantito, il Fair Trade Advocacy Office, Polish Fair Trade Association e Project School, mira ad individuare e formare un gruppo di giovani nei Paesi coinvolti (Romania, Belgio, Polonia, Italia) perché possano diventare promotori dei valori del consumo critico e del commercio equo e solidale.
Di sicuro, è cambiato il modo con cui le giovani generazioni si affacciano al mondo del volontariato: sempre più, infatti, si tratta di un’esperienza “a tempo” piuttosto che un impegno continuativo. Il nostro compito è quello di cogliere le mutate esigenze dei ragazzi e saper offrire loro un’esperienza di volontariato che possa essere gratificante, formante e appassionante.
Marta Fracasso fa parte di Equo Garantito. L’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
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