La rivoluzione costituzionale dimenticata – epub

La prevalenza della proprietà pubblica del popolo
La vera rivoluzione è nella Costituzione: Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale e giurista radicale, illustra in questo pamphlet la “prevalenza costituzionale e giuridica” della “proprietà collettiva” su quella privata.
La Carta opera un capovolgimento delle concezioni borghesi sulla proprietà, in favore della “proprietà pubblica”.
L’art. 42 della Costituzione – “la proprietà è pubblica e privata” ed è “riconosciuta dalla legge… allo scopo di assicurare la funzione sociale”- è infatti una “rivoluzione promessa”, perché sancisce la prevalenza dell’interesse pubblico.
La proprietà privata, fulcro del pensiero unico neoliberista e di un sistema economico predatorio, si traduce, nel nostro Paese, in funeste privatizzazioni, sottrazione delle fonti di produzione di ricchezza, e nella cessione, che l’autore considera indebita, della “sovranità monetaria”.
Il rimedio oltre alla creazione di un grande patrimonio pubblico, alla nazionalizzazione di risorse e industrie strategiche e al ripristino di una moneta parallela, è la promozione di azioni legali davanti alla Consulta per denunciare le norme e i trattati che hanno edificato l’attuale sistema.
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La voce delle voci – aprile 2020

 

Gli autori

Paolo Maddalena

(Napoli, 27 marzo 1936) è giurista e magistrato. È Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale e libero docente di Istituzioni di diritto romano presso l’Università Federico II di Napoli, nonché presidente fondatore dell’associazione “Attuare la Costituzione”. Dopo una lunga carriera nella quale ha coniugato l’attività di studio e ricerca nei settori del diritto romano, diritto amministrativo e costituzionale e diritto ambientale con le funzioni di magistrato, culminate con la nomina alle funzioni di presidente di sezione della Corte dei conti, il 17 luglio 2002, è stato eletto alla Corte costituzionale nella quota riservata alla magistratura contabile. Ha assunto le sue funzioni dopo aver giurato il 30 luglio dello stesso anno. Successivamente, il 10 dicembre 2010, è stato nominato vicepresidente della Corte dal neo-eletto presidente Ugo De Siervo, carica nella quale è stato riconfermato il 6 giugno 2011 dal neo-eletto presidente Alfonso Quaranta. Tra il 30 aprile 2011 e il 6 giugno dello stesso anno ha svolto le funzioni di presidente della Corte. Il suo mandato è giunto a termine il 30 luglio 2011. È autore di numerosi libri e di innumerevoli articoli e testi giuridici e di attualità. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Il territorio bene comune degli italiani. Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico”, 2014, Donzelli, Roma. “Gli inganni della finanza. Come svelarli, come difendersene”. 2016, Donzelli, Roma.