L’intelligenza artificiale (Ai) è un termine che raggruppa tecnologie molto diverse tra loro, con almeno trent’anni di storia. I tifosi dell’Ai sostengono che questa tecnologia abbia il potenziale di risolvere alcuni dei problemi più urgenti del mondo, come il cambiamento climatico, la povertà e le malattie. I critici dell’Ai, invece, sostengono che questa tecnologia sia pericolosa e ingannevole.
Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è una straordinaria operazione di marketing, sostiene Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”. Non tutti sanno, infatti, da dove venga questa “novità” e come funzioni davvero.
In questo libro, Borroni Barale ricostruisce le tappe, le intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica, provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, il matematico inglese che per primo ha teorizzato il test per capire se una macchina è in grado di esibire un comportamento intelligente, a ChatGPT, un software oggi in grado di simulare una conversazione con un essere umano.
L’Ai non esiste come la immaginiamo. È una tecnologia complessa e problematica, che va utilizzata con cautela. È importante riflettere sui suoi limiti e sui suoi pericoli, per sviluppare alternative più democratiche e partecipative, anche a scuola e nel rapporto con ragazzi e ragazze.
Disponibile per spedizioni dal 20 di ottobre, in libreria a novembre 2023
Qui sotto le registrazioni del seminario tenutosi il 4 agosto 2023 dedicato al tema dell’intelligenza artificiale a scuola; è possibile anche scaricare le slide Intelligenza Inesistente a Scuola, Presentazione (PDF)
1. Perché “intelligenza inesistente”
2. Storia del termine IA
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