Il libro
Questo libro restituisce il lavoro di due anni di ricerca (2018-2020) sul progetto HABITAT@SCUOLA, raccontando le azioni svolte, il processo di analisi e i risultati conseguiti. È suddiviso in due sezioni, come due sono le anime del progetto: fuori scuola e dentro scuola.
La Sezione A – Fuori scuola prova ad individuare proposte per la rigenerazione e il disegno degli spazi pubblici per gli adulti di domani. Il libro, dopo una prima parte di posizionamento della ricerca, definisce le caratteristiche e i contorni dello spazio pubblico con l’aiuto di esempi e casi studio rintracciati all’estero.
Un capitolo relativo all’attività di analisi e sopralluogo introduce una parte cruciale dedicata all’elaborazione dei dati raccolti, che svela lo stato di salute dello spazio pubblico delle nostre scuole. I dati raccolti sono il punto di partenza su cui impostare alcuni spunti progettuali, presentati alla fine di questa sezione.
La Sezione B – Dentro scuola volge lo sguardo all’interno dei giardini scolastici. Spazi che spesso risultano trascurati, dequalificati, che nel tempo sono diventati spazi di servizio quando, invece, potrebbero essere luoghi di educazione e apprendimento. Il potenziale degli spazi aperti dentro le scuole è molto importante anche dal punto di vista ambientale, in qualità di oasi di biodiversità all’interno della città.
Una rassegna sul valore ecologico degli insetti impollinatori e il loro rapporto con la città introduce la restituzione del lavoro svolto sul campo all’interno di una selezione di scuole: un banco di prova per testare l’ampliabilità e la replicabilità del progetto.
La fragilità urbana diventa fragilità culturale. Scuola secondaria di secondo grado a Sant’Ilario d’Enza (RE)
Un progetto a favore delle prossime generazioni
La scuola è un luogo fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Luogo dell’apprendimento, della sperimentazione, della prima autonomia, dove l’amicizia inizia a prendere la dimensione della cittadinanza. La scuola fa parte della città, vi è immersa, ed è forse il primo luogo urbano dove un bambino inizia a costruire il suo rapporto con essa. La ricerca HABITAT@SCUOLA si concentra sul legame
scuola-città-ambiente, convinti che lo spazio della scuola non si fermi sulla soglia dell’edificio scolastico ma prosegua con forte carica simbolica fuori dal suo ingresso. In questo progetto sono stati portati avanti
due percorsi di ricerca complementari, aventi come rispettivo obiettivo:
• individuare azioni di intervento per dare qualità al contesto urbano appena al di là dell’ingresso scolastico (Fuori scuola);
• stimolare ragazzi e insegnanti verso una presa di coscienza del senso dell’ecologia e del ruolo attivo che loro stessi possono avere per la biodiversità e per la qualità degli spazi in cui crescono (Dentro scuola).
Il proposito di entrambi i percorsi è di dimostrare che è possibile qualificare le nostre scuole irrobustendone gli spazi aperti interni ed esterni a beneficio di ragazzi, insegnanti, genitori, ma anche semplici cittadini.
La città deve prendersi cura delle proprie scuole e le scuole devono prendersi cura della propria città.
HABITAT@SCUOLA incoraggia una visione delle nostre scuole come generatori di biodiversità e cura attiva dello spazio urbano dove crescono i cittadini di domani.
Il progetto nasce al Politecnico di Milano dalla collaborazione tra ricercatori del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) e del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU): la collaborazione tra i due dipartimenti si fonda sulla condivisione di aspetti di urbanistica e di ecologia urbana, alla base dell’idea progettuale.
Il progetto, supportato da Fondazione Cariplo, è stato sviluppato nel periodo 2018-2020 su una selezione di comuni della città metropolitana di Milano.
Milano, piazza scolastica di fronte alla scuola primaria Leonardo da Vinci, realizzata nel 2019
A chi si rivolge il progetto di ricerca?
Ogni ricerca ha un destinatario collettivo o individuale.
In questo campo è difficile limitare lo spettro a pochi in quanto la scuola è un bene comune che attraversa tutti, e tutti hanno prima o poi un ruolo di una qualche responsabilità. Certamente insegnanti e politici sono le due categorie cui va il nostro primo pensiero, in quanto hanno responsabilità ben precise e continuative verso la scuola. Ma subito dopo ci sono gli urbanisti, i ricercatori, i tecnici delle amministrazioni pubbliche, gli architetti e gli ingegneri e alcune associazioni impegnate in questo settore a vario titolo. Ma non possiamo dimenticare i genitori e gli studenti che per un periodo, pur limitato, della loro vita sono soggetti attivi nella scuola, con ruoli di responsabilità importanti.
A tutti costoro è rivolta la ricerca. Senza dubbio soffermarsi su quel luogo urbano in cui scuole e città si toccano interessa tanto chi è coinvolto nel progetto scolastico quanto chi si occupa del progetto di città.
Disegnare la piazza davanti alla scuola, decidere se favorire una certa mobilità pubblica o privata, lenta o veloce, pensare quali arredi urbani depositare là, capire se e come dare maggior identità a quel luogo, sono questioni che dovrebbero diventare di interesse per varie figure della società attuale.
Andare a scuola a piedi e relazionarsi con i compagni appena fuori contribuiscono alla nostra formazione estetica. La bellezza di quei luoghi deve essere un materiale irrinunciabile del progetto urbano.
Tutte le nostre vite sono passate per quelle strade, quelle piazze e quegli ingressi scolastici che, inevitabilmente, imprimono sulla nostra pelle la loro qualità urbana. Il campo di pratica nel quale fare ricerca sul tema scuola è probabilmente più ampio di quanto abbiamo esplorato finora. Senza dubbio l’urbanistica può fare di più e anche le università, assieme ai diversi centri di ricerca, possono riservare maggior energia al tema scuola.
Bambini della Scuola primaria Luigi Cadorna di Milano mentre montano l’oasi di biodiversità. Foto di Giorgio Mesturini
Gruppo di ricerca del Politecnico di Milano:
Renato Casagrandi Professore di Ecologia, co-responsabile scientifico del progetto
Paolo Pileri Professore di Pianificazione territoriale, co-responsabile scientifico del progetto
Alba Bernini PhD in Ingegneria dell’Informazione, DEIB – Politecnico di Milano
Federica Bianchi Architetto, DAStU – Politecnico di Milano
Diana Giudici Urbanista, DAStU – Politecnico di Milano
Hanno collaborato al progetto:
Giuseppe Barbiero Didattica ed Educazione Ambientale, UniVdA e Società Italiana di Ecologia
Paolo Sciaccaluga Giardiniere, Verdemaverde
Gianni Manfredini Comunicazione e divulgazione
Giovanni Mandelli Architetto
Marina Neri Docente di scuola secondaria di primo grado
Giorgio Mesturini Fotografo, Factory Media Production
Roberto Morelli Videomaker, Factory Media Production
Andrea Rizzo Studente di urbanistica – Laurea triennale
Elena Russo Studente di urbanistica – Laurea triennale
Andrea Tenconi Studente di urbanistica – Laurea triennale
Mattia Zambernardi Studente di urbanistica – Laurea triennale
Info: www.habitatscuola.polimi.it – habitatscuola@polimi.it – 02.2399.3471, 02.2399.5496
La responsabilità della scrittura dei testi è da attribuire a:
Paolo Pileri per “A scuola si entra bambini, si esce cittadini” e “Un anno di scuola davanti a scuola. La teoria del vetro rotto”. Federica Bianchi per i capitoli 1, 2 e 4. Diana Giudici per il capitolo 3. Renato Casagrandi e Marina Neri per “Il meraviglioso ciclo di vita della farfalla: tra scienza e poesia”. Renato Casagrandi e Alba Bernini per tutti gli altri testi della Sezione B.
Immagine di copertina: Fjordskolen Byskoleafdeling Nakskov, Lolland – Leif Tuxen / Realdania