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Fermare le guerre, costruire la pace

A cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, con l’adesione di Altreconomia, Attac Italia, Eco Istituto del Veneto, Peacelink e Pax Christi

Il mondo è pericolosamente avviato su un sentiero di guerra.

Dal 2000 al 2023, la spesa mondiale per armamenti è triplicata passando da
800 a 2.443 miliardi di dollari. Gli stessi Paesi dell’Unione europea, dal 2014 al 2023 mediamente hanno aumentato la propria spesa militare del 50%.

Anche i conflitti armati fra Stati sono cresciuti da 30 nel 2010 a 56 nel 2023, un aumento dell’86%. Alcune guerre, come quella in Ucraina e a Gaza, ci sono più vicine. Altre, come quella in Sudan e Congo, più lontane. Ma tutte ugualmente distruttive e cariche di morte.

Le guerre vanno fermate e va fatto non rifornendo di armi i contendenti ma aiutandoli a trovare tavoli di negoziati. La vera sfida in ogni caso è prevenire le guerre, un risultato che si raggiunge costruendo rapporti equi ispirati a criteri di rispetto. Questa è la pace.

La pace è un’esigenza primaria per l’umanità. Ma non viene da sola. Va costruita tessendo buone relazioni. Ossia liberandoci delle armi, eliminando la prepotenza economica, attuando la nonviolenza e creando un sistema internazionale capace di richiamare e fermare chi commette abusi.

Questo dossier, disponibile gratuitamente in formato PDF, intende approfondire le scelte da compiere in ambito produttivo, economico, politico e difensivo per costruire la pace. Con una parte finale sulle iniziative che potremmo intraprendere come cittadini per spingere il potere su sentieri di pace.

A cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, con l’adesione di Altreconomia, Attac Italia, Eco Istituto del Veneto, Peacelink e Pax Christi.

Coordinamento di Francesco Gesualdi. Disegni di Rachele Bernardini.

Gli autori

Centro nuovo modello di sviluppo

Il Centro nuovo modello di sviluppo è un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l’obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno può assumere, a partire dalla propria quotidianità, per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia. Una sezione del Centro svolge attività di ricerca sul comportamento sociale ed ambientale delle imprese con l’obiettivo di fornire informazioni ai consumatori tramite guide cartacee e siti internet. Particolarmente sviluppata anche la riflessione su temi come la decrescita e l’economia stazionaria.