Interni / Opinioni
Premi contro l’evasione
A due dipendenti del Comune di Palma di Montichiaro (AG) e al Comune di Formigine (MO) il riconoscimento in memoria di Pio La Torre, promosso da Avviso pubblico e Libera
“Un presupposto fondamentale per battere le mafie è la buona politica. Pio La Torre ha fatto politica seriamente e con onestà. Noi dobbiamo portare avanti il suo impegno partendo dalla normalità e dalla quotidianità. La battaglia contro le mafie non si deve fare con i miti, gli eroi e i defunti. Abbiamo bisogno di esempi positivi nella quotidianità. Ognuno deve fare la sua parte”. Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Grugliasco, alle porta di Torino, non ha usato giri di parole per esprimere qual è l’orizzonte del suo impegno personale e quello dell’associazione che guida da quasi due anni. Lo ha fatto a metà ottobre, pochi giorni dopo aver ricevuto una pesante minaccia -cinque pallottole sistemate sui tergicristalli della sua auto parcheggiata sotto casa- in un’occasione particolare: la cerimonia di consegna del Premio “Pio La Torre”, dedicato al parlamentare, sindacalista e importante esponente politico del Partito comunista italiano, ucciso barbaramente da un commando mafioso a Palermo il 30 aprile 1982 insieme al suo amico e collaboratore Rosario Di Salvo.
La Torre è stato l’uomo che trentatré anni fa, insieme a Virginio Rognoni, ex ministro dell’interno democristiano, ha scritto il testo della legge che ha inserito nel codice penale italiano l’articolo 416-bis, il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso.
Il premio, giunto alla sua sesta edizione, è promosso da Avviso Pubblico, Libera e Centro studi “Pio La Torre”. Ogni anno vengono premiate le migliori tesi di laurea e le buone prassi amministrative che si sono dimostrate un concreto argine preventivo contro le mafie e la corruzione negli enti locali. In quest’ultima edizione, gli organizzatori hanno deciso di premiare anche quei dipendenti pubblici che, compiendo il loro dovere in un ambiente non propriamente facile, si sono distinti per coraggio e coerenza. È il caso, ad esempio, di Alessandro Capasso e di Antonio Perrera, due dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, territorio permeato da una radicata e storica presenza mafiosa.
Capasso è un lavoratore socialmente utile che svolge l’attività di letturista di contatori idrici. Le motivazioni del premio evidenziano come abbia “segnalato gli abusi nelle attività di rilievo e lettura dati, interrompendo una prassi di copertura e connivenza con gli evasori perpetrata dal personale allora incaricato. Il signor Capasso ha contribuito a contrastare, in modo determinante, l’evasione fiscale in un territorio difficile, dove la paura e la connivenza hanno sempre reso tutto ciò possibile e dove il ricorso alla denuncia ha sempre costituito elemento di rischio”. Il sindaco di Palma di Montichiaro, Pasquale Amato, ha ricordato che su circa 13mila abitazioni risultavano attivi appena settemila contatori idrici.
L’altro dipendente comunale, Antonio Perrera, si occupa dello sportello “Impresa in un giorno”. Nello svolgere la sua attività, Perrera ha contribuito a ridurre drasticamente i tempi di trattazione delle pratiche e ha eliminato la discrezionalità che, chi lo ha preceduto, aveva inserito nel sistema burocratico. Tradotto in parole più semplici, quest’attività ha ridotto sensibilmente la corruzione presente nell’ente locale.
Nella prevenzione e nel contrasto all’evasione fiscale e alla corruzione, il Premio “Pio La Torre” per gli enti locali è stato assegnato alle azioni di contrasto all’evasione del Comune di Formigine, cui Altreconomia aveva dedicato un approfondimento nel novembre del 2014 ("Il gettito in Comune", Ae 165). L’ente locale situato in provincia di Modena, che conta quasi trentacinquemila abitanti, l’anno scorso ha recuperato 858mila euro, attraverso cinquecento “segnalazioni qualificate” all’Agenzia delle Entrate e incrociando informazioni contenute nelle banche dati dell’ente e in quelle di altri apparati statali. Nella speciale classifica legata alla legge che prevede la “partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento”, in vigore dal dicembre 2005, risulta al terzo posto nazionale, dopo Milano e Bergamo. I Comuni di Formigine e di Palma di Montechiaro, non senza difficoltà, hanno dimostrato che dare concretezza al principio di convenienza della legalità è possibile. Le idee di Pio La Torre continuano a camminare sulle gambe di altre donne e uomini. —