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Per manipolare la verità non serve mentire – Ae 32

Numero 32, ottobre 2002Se non l'avete sentito lo sentirete: sul Pentagono l'11 settembre non è caduto nessun aereo. Lo sostiene un libro che sta sbaragliando le classifiche dei best seller. Eppure è un caso, neppure troppo sofisticato, di manipolazione delle…

Tratto da Altreconomia 32 — Ottobre 2002

Numero 32, ottobre 2002

Se
non l'avete sentito lo sentirete: sul Pentagono l'11 settembre non è caduto nessun aereo. Lo sostiene un libro che sta sbaragliando le classifiche dei best seller. Eppure è un caso, neppure troppo sofisticato, di manipolazione delle fonti. Ovvero come usare gli strumenti dell'inchiesta giornalistica per altri fini.

Ma perché cadiamo così facilmente nel tranello?

È sugli scaffali di tutte le librerie, nei supermercati e anche nelle botteghe del commercio equo, accanto ai libri di Yunus, Zanotelli, Susan George. “L'incredibile menzogna” del francese Thierry Meyssan è un best seller in mezzo mondo, 40 mila copie vendute da maggio ad oggi in Italia, altre 20 mila fresche di stampa. La menzogna è quella delle autorità statunitensi, la verità è che nessun aereo è caduto sul Pentagono la mattina dell'11 settembre 2001.

Tesi intrigante. A metà settembre il libro era in testa alle classifiche dei libri più venduti, e mica nella sezione “narrativa” o “fantascienza” ma in quella dei “saggi”.

Il numero di copie rivela che la tesi deve essere quantomeno affascinante. Per capirne di più si può fare un salto sul sito che fatto da traino al libro, sfruttando il veloce passaparola della Rete, che è altrettanto famoso: http://www.asile.org/citoyens/numero13/pentagone/erreurs_it.htm. È un gioco, si chiama “Trova il Boeing”: sette domande per una manciata di foto e dichiarazioni ufficiali. Domande tipo “Riuscite a spiegare come un Boeing 757-200, del peso di circa 100 tonnellate che si schianta ad almeno 400 chilometri orari possa aver danneggiato soltanto la facciata del Pentagono?”. Oppure “Sapendo che il Boeing 757-200 è penetrato nell'edificio all'altezza del piano terra, trovate nell'immagine qualche rottame dell'aereo”. Nell'immagine di rottami non ce ne sono: quindi nessun aereo è caduto sul Pentagono.

Ma una cosa è dare un'occhiata al sito, un'altra comprare un libro da 15 euro, che ormai è un caso editoriale, nonostante molti altri siti web, fin dall'inizio, abbiano smontino con facilità le congetture di Meyssan, relegandole senza mezzi termini tra le “bufale” (si può partire da questo sito e trovare gli altri: http://www.attivissimo.net/antibufala/pentagono_boeing_fantasma.htm).

Perché tutto questo successo? In realtà, del Boeing “fantasma” si parla solo nelle prime 22 pagine del libro di Meyssan. Se sul Pentagono non si è schiantato nessun aereo allora si può andare avanti a leggere il resto del libro: quello dell'11 settembre 2001 è stato un complotto delle autorità statunitensi, non un attentato terroristico.

Una tesi supportata con documenti ufficiali e citazioni zelante delle fonti. La forza delle argomentazioni de “L'incredibile menzogna” è proprio l'utilizzo di fonti ufficiali, che conferiscono al libro l'autorevolezza di un'inchiesta giornalistica. Solo che le inchieste giornalistiche devono tenere conto di tutti gli elementi che si hanno a disposizione, ed è proprio quello che Meyssan non fa. Dagli stessi documenti, dagli stessi archivi da cui attinge per sostenere le sue congetture, Meyssan evita accuratamente di recuperare elementi che le mettano in discussione.

Non mente, né inventa. Semplicemente omette. Il lettore (o il visitatore del sito) sono accompagnati in un ragionamento lineare, dove ogni domanda ha una sua risposta implicita.

In quelle prime 22 pagine, Meyssan fonda la sua ricostruzione dei fatti attorno a due elementi fondamentali, uno vero l'altro no.

Il primo: mancano immagini dell'aereo. Prima, durante e dopo l'impatto. Niente immagini, niente aereo. Il secondo: i danni al Pentagono (sia all'edificio che attorno) non sono compatibili con l'impatto di un aereo. Non ci sono rottami, non ci sono macchie d'olio, non si riesce a individuare il punto d'impatto sul muro (crollato solo mezz'ora dopo), i danni sono troppo limitati. Per fare questo a Meyssan bastano cinque fotografie (nel libro, mentre sul sito sono dieci), prese direttamente dal Dipartimento della Difesa americano o da agenzie accreditate, e una ventina di documenti tra pezzi giornalistici e rapporti ufficiali.

Accanto alla foto dove non si vedono resti dell'aereo sul prato del Pentagono, un'inchiesta giornalistica avrebbe mostrato quelle (sempre ufficiali) dove si vedono pezzi di lamiera che, fino a prova contraria, sembrano proprio appartenere al Boeing. Le foto utilizzate nel libro e nel sito sono invece una selezione accurata (manipolata) di quelle disponibili. Anche riguardo ai documenti ufficiali Meyssan tace, ad esempio su quelli che dimostrano la compatibilità dei danni sull'edificio con lo schianto di un aereo. Le interviste recuperate dalla stampa sono tagliate, le frasi decontestualizzate.

I testimoni citati sono scelti perché in qualche modo “sospetti” (militari, politici…), mentre su quelli, numerosi, intervistati dalla stampa locale il giorno stesso c'è il silenzio. Degli automobilisti in coda sull'autostrada di fronte al Pentagono al momento dello schianto non si fa menzione. Nessun accenno alla diretta della Cnn o agli inviati del Washington Post. Soprattutto Meyssan non scioglie il nodo principale della sua tesi: se non contro il Pentagono, dove è finito il volo 77 dell'American Airlines, con 58 passeggeri a bordo, 4 assistenti e due piloti? La domanda viene semplicemente ignorata o rigirata alle autorità statunitensi.

Ci sono molte cose da chiarire su quanto accaduto al Pentagono la mattina di martedì 11 settembre 2001. Alcuni elementi sono oscuri: il ritardo col quale è stato dato l'allarme circa il volo 77, la lentezza dei caccia F 16 che avrebbero dovuto intercettarlo, la base dalla quale sono partiti (distante 130 miglia, quando c'erano altri caccia pronti in una base a 15 miglia).

Soprattutto è difficile accettare la facilità con cui il Pentagono (centro nevralgico della maggiore potenza militare mondiale) sia stato colpito. Ma quello di Meyssan è solo l'ultimo, clamoroso (e di successo) esempio che, per manipolare la realtà, non è necessario mentire. Come da tempo sostiene Ryszard Kapuscinski, grande giornalista e narratore di questo nostro tempo (a proposito, in libreria c'è anche il suo “La prima guerra del football e altre guerre di poveri”, edito da Feltrinelli, fresco di ristampa, 15 euro anche lui, ma è l'unica cosa in comune con Thierry Meyssan).!!pagebreak!!

Una spazzatura di largo successo
Il quotidiano “La Repubblica” pubblica la classifica dei libri più venduti ogni venerdì. Venerdì 20 settembre, nella sezione saggi, Il libro di Thierry Meyssan è al terzo posto: ci sono voluti Gino Strada e Massimo D'Alema per togliere a “L'incredibile menzogna” il primato assoluto conquistato la settimana precedente.

Da maggio a oggi il libro ha venduto oltre 40 mila copie. Quello dell'aereo fantasma sul Pentagono è soprattutto un caso editoriale. E non solo in Italia. 14 le edizioni già pubblicate: francese, portoghese, inglese, italiana, spagnola, argentina, ceca, croata, marocchina, bulgara, tedesca e araba, estone e greca. In via di stampa quella in cinese, coreano, olandese e russo.

In Francia, dove è stato scritto, è un best seller (180 mila copie, casa editrice Carnot); in Spagna è alla settima edizione.

Mediamente il costo per copia è tra i 15 e i 18 euro. In Italia il libro costa 15 euro. Fatti un po' di conti si scopre che “L'incredibile menzogna” ha già incassato (solo nel nostro Paese) 600 mila euro (cioè oltre un miliardo e 150 milioni di lire). Ma il libro continua ad andare esaurito e siamo alla quinta ristampa: 20 mila ulteriori copie già pronte per rifornire librerie e supermercati. La quarta tiratura (5 mila copie) è andata esaurita in una settimana (tra 16 e il 22 settembre). E tra poco avremo il seguito: entro fine novembre uscirà il secondo libro della saga di Meyssan, intitolato”Le Pentagate”: stesso taglio manipolatorio del primo, stessa tecnica omissoria di ricostruzione della verità. Qui si sostiene che non un aereo ma un missile ha colpito l'edificio e si risponde ad alcune delle critiche (solo alcune) a cui è stato sottoposto “L'incredibile menzogna”. Il testo integrale &endash;in francese- è già disponibile su http://www.effroyable-imposture.com.

L'editore italiano di “L'effroyable imposture” è la “Fandango libri” di Roma, ramo editoriale della società “Fandango”, più nota per la produzione e distribuzione cinematografica di film, tutti molto conosciuti, come “L'ultimo bacio” di Gabriele Muccino. “Al 95%” &endash;ci è stato detto- anche “Le Pentagate” dovrebbe uscire per la “Fandango” (http://www.fandango.it). C'è da credere che sarà un altro successo editoriale. Peccato, bisognerà capire come e perché è così facile abbindolare i lettori e farsi pure pagare per questo.

Uno degli elementi a sostegno della tesi del libro “L'incredibile menzogna” è che non ci siano frammenti dell'aereo che si è schiantato contro il Pentagono.

Quello accanto è uno di questi, e nella foto più in basso alcuni funzionari liberano il prato da altri pezzi di lamiera. Dietro di loro si intravedono altri pezzi metallici. Esistono numerose fotografie dei resti del Boeing 757, la maggior parte delle quali raccolte dal Dipartimento della Difesa e dalle principali agenzie fotografiche, cioè le stesse fonti utilizzate da Thierry Meyssan, autore del libro. Poco dopo lo schianto due troupe televisive (della Cnn e della Cbs) si sono recate sul posto: anche nei loro filmati si vedono resti dell'aereo.

Un altro particolare che Meyssan sottolinea è che non esistono i tracciati radar del volo 77. In effetti il transponder (l'apparecchio che segnala la posizione di un velivolo) del Boeing viene spento attorno alle 9, circa 40 minuti prima dell'impatto. Meyssan omette di dire però che anche sugli altri voli dirottati i transponder vengono spenti: sul volo 11 e sul volo 175 rispettivamente mezz'ora prima e un quarto d'ora prima dello schianto contro le Torri gemelle, sul volo 93 mezz'ora prima di precipitare in Pennsylvania.

Il volo 77 non ha colpito il Pentagono perpendicolarmente, a differenza di quanto Thierry Meyssan lascia intendere nei suoi grafici e nelle sue ricostruzioni. In realtà l'aereo proveniva da Sud Ovest, in direzione Nord Est, e ha colpito l'edificio con un angolo di incidenza piuttosto marcato.

Ciò spiega la presenza di detriti solo su una parte del prato (a sinistra rispetto al punto di impatto). Le foto prese in considerazione da Meyssan riguardano invece solo la parte destra del prato antistante il Pentagono.

La traiettoria dell'aereo è confermata dai numerosi testimoni e dai pali della luce abbattuti dal Boeing, che nell'ultimo tratto volava molto basso. Anche dei pali a terra esistono molte fotografie, ignorate nel libro (come quella qui sotto).

Paradossalmente, anche Meyssan finisce col confermare la traiettoria dell'aereo, mostrando il largo foro presente nel terzo anello dell'edificio -probabilmente causato dal motore di un'ala- e molto spostato a sinistra rispetto al punto di impatto. Solo che per Meyssan si tratta della prova che a colpire il Pentagono sarebbe stato un missile.!!pagebreak!!

11 settembre, il giorno della paura
8.25
Il controllo del traffico aereo di Boston notifica il dirottamento del volo 11.
8.43 Il Norad (North American aerospace Defence Command) notifica il dirottamento del volo 175.
8.46 Il volo 11 si schianta sulla Torre Nord del World Trade Center.
9.03 Il volo 175 si schianta contro la Torre Sud del Wtc.
9.16 Le autorità aeree informano il Norad che il volo 93 potrebbe essere stato dirottato.
10.03 Il volo 93 precipita nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania.

L'aereo sul pentagono, minuto per minuto
8.20
Il Volo 77 dell'American Airlines parte da Dulles (Washington) verso Los Angeles
8.46 circa Il volo 77 va fuori rotta
tra le 8.46 e le 8.55 Barbara Olson della Cnn, che si trova a bordo del Boeing, chiama suo marito, Theodore Olson, del Dipartimento di Giustizia.
8.56 circa Il volo 77 inverte la rotta e si dirige su Washington
tra le 8.56 e le 9.01 Il transponder viene spento.
tra le 9.05 e le 9.10 Il volo 77 è intercettato dai radar del West Virginia; è diretto a Est.
9.25 La difesa aerea militare è informata che il volo 77è diretto verso Washington.
9.26 circa Viene vietato ogni decollo di aerei civili.
tra le 9.25 e le 9.27 Il Norad ordina a due caccia F-16 di intercettare il volo 77. Partono dalla base Langley (Virginia) a 130 miglia da Washington 2 o 3 minuti dopo (fonte: Norad, Newsday).
9.41 Il volo 77 si schianta sul Pentagono. I caccia sono a 105 miglia di distanza (fonte: Norad).
10.10 Il muro perimetrale del Pentagono contro cui si è schiantato il Boeing crolla.

L'aereo che si schianta sul Pentagono è il volo 77 dell'American Airlines, un Boeing 757 in partenza da Dulles: 58 passeggeri, 4 assistenti di volo e 2 piloti. 5 i presunti dirottatori. Sull'aereo nessun superstite, al Pentagono moriranno in 125.

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