Nasce il Genoa Legal Forum. La difesa continua – Ae 20
Numero 20, settembre 2001Alfredo, quando mi risponde, sta per uscire di casa. Sta andando per l'ennesima volta in via Caffa, sede di Legambiente ma anche di quello che adesso si chiama Genoa Legal Forum, di cui fa parte. Solo che…
Alfredo, quando mi risponde, sta per uscire di casa. Sta andando per l'ennesima volta in via Caffa, sede di Legambiente ma anche di quello che adesso si chiama Genoa Legal Forum, di cui fa parte. Solo che oggi è sabato. “C'è bisogno, devo andare”.
Si fanno i turni, in via Caffa, perché ci sia sempre qualcuno. Come tutti gli altri avvocati chiamati a raccolta dal Gsf e che ora si riconoscono sotto la sigla del Genoa Legal Forum (Glf), anche Alfredo Di Silvestro, 28 anni, patrocinatore, utilizza i momenti liberi sottratti allo studio legale dove lavora per seguire le vicende dei manifestanti anti G8. “Di solito mi occupo di diritto civile: famiglie, appalti, contratti. Ho letto sui giornali che il Gsf cercava aiuto, e con un amico anch'egli avvocato ho deciso che era giusto dare una mano. Era il 18 luglio”. Dei 120 che si erano resi disponibili, una quarantina sono gli avvocati ancora impegnati, a ferie finite, coi fatti del G8. Il gruppo si sta dando, oltre al nome, un'identità formale, e a breve avrà luogo un'assemblea costituente, con tanto di statuto, per dare continuità all'esperienza dei giorni di Genova, coinvolgendo il maggior numero possibile di professionisti.
Laura invece mi risponde dall'aeroporto, spera di riuscire a prendere un volo. Vacanza? “Macché, lavoro”. Sempre sabato: gli avvocati non riposano mai? “Per spiegarti come sono arrivata al Genoa Legal Forum dovrei parlarti di vent'anni di militanza politica”, mi dice.
Penalista, Laura Tartarini si occupa di immigrazione. Nel Glf fa parte del gruppo che lavora sugli arresti e i fermi avvenuti per strada, tra venerdì e domenica: 329 per l'esattezza.
Tutti gli avvocati del Genoa Legal Forum sono piuttosto giovani, tante le donne, in molti sono arrivati da fuori. Soprattutto Milano, Torino, Roma, ma anche Bologna, Alessandria, La Spezia. Alcuni, con lo studio nella zona rossa, erano in ferie “forzate”, altri se le erano prese apposta. Si dividevano tra la sede del Gsf, i campi di accoglienza, il Carlini, gli ospedali. Una riunione organizzativa alle 10 di sera per fare il punto della situazione. Durante la manifestazione del 21, in piazza, gli avvocati del Glf erano almeno un centinaio. Riconoscibili come i medici, solo che la loro maglietta era gialla, con sopra stampato ben visibile il numero di telefono da chiamare in caso di necessità. E come i medici si infilavano sempre nelle situazioni più calde, coordinati dall'ufficio al secondo piano della scuola Pascoli-Diaz di via Cesare Battisti. Quello da cui la polizia ha sottratto gli hard disk dei computer con le testimonianze delle violenze subìte dai manifestanti.
Ora l'impegno sta nell'organizzarsi, in vista dell'imminente inizio dei processi. Molti sono stati nominati dai ragazzi inquisiti. Si sono divisi in quattro gruppi di lavoro: il primo riguarda le accuse di violenza ai danni dei manifestanti nella caserma di Bolzaneto, il secondo la famigerata “perquisizione” all'istituto Pertini-Diaz, della notte tra sabato 21 e domenica 22 luglio. Poi c'è quello degli arresti in strada e infine quello, di cui fa parte anche Alfredo, che raccoglie, classifica e smista gli elementi probatori. Ne arrivano in continuazione, molte sono testimonianze di chi ha semplicemente visto. Ma è impossibile avere il numero preciso delle denunce fatte dai manifestanti. Ormai siamo nell'ordine delle centinaia. Uno degli ultimi sforzi dei legali del Glf ha riguardato il ricorso contro i 100 decreti di espulsione di cittadini stranieri, 70 solo quelli della Diaz. “Provvedimenti presi dalla prefettura per motivi di ordine pubblico e di 'pericolosità sociale' delle persone, senza presupposti di colpevolezza o flagranza -precisano i legali-. Tanto è vero che i ragazzi erano stati rilasciati dall'autorità giudiziaria, e quindi prosciolti da ogni accusa”.
Con l'avvio dei processi, gli incriminati dovranno sostenere le spese processuali e tra queste ci sono anche le parcelle degli avvocati nominati. La promessa dei legali del Glf è di mantenere tariffe minime. Per far fronte a ogni evenienza è stato anche aperto un conto corrente (n. 61359/80, Abi 06175, Cab 01400, presso la banca Carige, sede centrale) sul quale è possibile fare delle donazioni. Fino ad ora sono stati raccolti circa 28 milioni: la maggior parte dei versamenti viene dall'Italia.