Esteri / Attualità
Monitor, osservatorio sul mondo (gennaio 2023)
L’anno drammatico per i difensori dei diritti umani in Colombia. L’aumento della sofferenza psichica tra gli adolescenti negli Usa. Il Regno Unito abbandona i suoi collaboratori afghani. E l’Egitto investe sull’energia eolica
Una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue frena i progressi contro la segretezza finanziaria
Europa
“Il 22 novembre 2022 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha ribaltato un decennio di progressi contro la segretezza finanziaria, per la gioia degli oligarchi e degli evasori fiscali sanzionati in tutto il mondo”. A lanciare l’allarme è l’organizzazione Tax justice network (Tjn): con una decisione contraddittoria -che si sostiene sia fondata sul rispetto dei diritti umani- la Corte ha dichiarato infatti illegittima la possibilità per il pubblico di accedere alle informazioni sui proprietari effettivi delle società. Ovvero le persone che le possiedono e le controllano. “La decisione della Corte si basa sull’idea che rendere pubblici i reali proprietari delle società costituisca una grave interferenza con i diritti al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”, scrive Andres Knobel di Tjn, che definisce “ingenuo” questo pronunciamento. “Gli argomenti relativi ai diritti umani sono stati distorti per giustificare la creazione di segretezza a beneficio di pochi e a spese della società in generale. È urgente una risposta diretta da parte dei responsabili politici dell’Ue”.
Negli Stati Uniti allarme suicidi tra gli adolescenti
Nord America
Il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi statunitensi di età compresa tra i 10 e i 18 anni. A lanciare l’allarme è il settimanale The Economist che analizza il malessere dei teenager nel Paese, evidenziando come questo fenomeno, già presente prima della pandemia da Covid-19, sia stato esacerbato da quest’ultima. Nel 2021 quasi la metà degli studenti delle scuole superiori ha dichiarato di aver provato sentimenti persistenti di tristezza e disperazione rispetto al 26% del 2009. Uno su cinque ha preso seriamente in considerazione il suicidio (nel 2009 era il 14%) e il 9% ha tentato di porre fine alla propria vita (il 6% nel 2009). I maschi sono più esposti a questo rischio rispetto alle femmine, così come i giovani che vivono nelle aree rurali e gli appartenenti alla comunità LGBTQI+.
Nel 2019 l’inquinamento atmosferico ha causato la morte di almeno 78mila persone in Bangladesh. Secondo la Banca mondiale, ha un impatto anche sull’economia del Paese ed è “costato” tra il 3,9 e il 4,4% del Prodotto interno lordo.
Strage dei defenders in Colombia
America Latina
Il 2022 sarà ricordato come uno degli anni più drammatici per i difensori dei diritti umani in Colombia: tra gennaio e novembre, almeno 199 attivisti e leader comunitari sono stati assassinati. “È una cifra senza precedenti, la più alta dal 2016, quando abbiamo iniziato a registrare i dati”, ha dichiarato il 7 dicembre 2022 il difensore civico Carlos Camargo. La mano dietro questa scia di sangue è spesso quella dei gruppi armati che gestiscono la produzione e il traffico di droga nel Paese. Le minacce ai defenders colombiani però non arrivano solo dai cartelli ma anche dalle milizie paramilitari che controllano le miniere di carbone nella regione settentrionale di Cesar. Lì tra il 1996 e il 2006 sono state uccise più di mille persone e 55mila sono state costrette a lasciare le proprie case. “Qui gli attivisti per i diritti umani continuano a ricevere minacce di morte”, denuncia l’Ong olandese Somo. Eppure i Paesi europei importano quantità crescenti di carbone estratto in queste miniere per compensare le mancate forniture dalla Russia.
Nel corso del 2021 sono 373 milioni le persone hanno preso un aereo in Europa (+35% rispetto al 2020). Nel 2019 era stata superata la cifra record di un miliardo di passeggeri
Il Regno Unito non sta evacuando i suoi collaboratori afghani
Asia
Nel gennaio 2022, a sei mesi dalla caduta di Kabul nelle mani dei Talebani, il Regno Unito ha attivato un programma di reinsediamento per i cittadini afghani (Afghan citizens’ resettlement scheme) con l’obiettivo di portare al sicuro circa cinquemila persone tra coloro che avevano lavorato o erano affiliati al governo britannico, tra cui il personale delle ambasciate e gli insegnanti del British Council. Uomini e donne esposti al grave rischio di subire violenze o ritorsioni. Ma a quasi un anno di distanza nessuna richiesta è stata accettata e nessuno è stato evacuato, mentre diverse persone in attesa del trasferimento sono state picchiate e torturate dai Talebani. La denuncia arriva da un’inchiesta pubblicata il 3 dicembre dal Guardian e dalla testata indipendente Lighthouse reports. Tra le persone bloccate a Kabul c’è Aziz, 32 anni, che ha lavorato come interprete per la società che garantiva la sicurezza dell’ambasciata britannica della capitale: suo fratello, forse per uno scambio di persona, è stato sequestrato dai Talebani che lo hanno imprigionato e torturato per due settimane. Ma la domanda di trasferimento di Aziz è stata respinta: “Se mi catturano, non ne uscirò mai vivo -ha dichiarato il giovane-. Perché il governo britannico non mi aiuta?”. Secondo fonti citate dall’inchiesta, all’interno dell’ufficio dedicato alla valutazione delle domande lavorerebbero tra le cinque e le otto persone. E tra i funzionari dei ministeri interessati da questo intervento ci sarebbe la sensazione che “l’Afghanistan non è una priorità”.
“Come l’industria dello spyware è andata fuori controllo”. Un’inchiesta del New York Times dell’8 dicembre analizza l’espansione del mercato di questi software che permettono di spiare i dispositivi digitali.
Per esportare energia l’Egitto investe sull’eolico
Nord Africa
Infinity Power -consorzio che riunisce Masdar la più grande azienda emiratina di energie rinnovabili e l’egiziana Infinity- ha annunciato per il 2024 l’avvio di una wind farm da dieci Gigawatt nel deserto egiziano. Il costo dell’opera è stimato in 11 miliardi di dollari. Secondo quanto riferisce Bloomberg, Il Cairo acquisterà l’energia prodotta che sarà in parte destinata all’esportazione verso Europa, Arabia Saudita, Sudan e Libia.
Non si fermano le violenze in Sud Sudan
Africa
A più di quattro anni dalla firma degli accordi di pace del settembre 2018, il Sud Sudan non riesce a porre fine alle violenze tra gruppi armati ed esercito: a metà novembre 2022 sono scoppiati nuovi scontri nello Stato dell’Upper Nile che hanno costretto più di novemila persone a lasciare i propri villaggi. “La comunità umanitaria è sconvolta dalle continue violenze che hanno un impatto devastante sulle vite e sui mezzi di sostentamento di donne, uomini e bambini”, ha denunciato Peter Van der Auweraert, coordinatore umanitario dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha). Le persone in fuga hanno bisogno di cibo, accesso all’acqua potabile e cure sanitarie, ma l’insicurezza crescente ostacola la capacità delle agenzie umanitarie di fornire assistenza. In alcune zone del Sud Sudan -come le contee di Fashoda e Manyo- le violenze hanno costretto gli operatori a scappare. Il Paese si conferma uno dei più pericolosi per gli operatori umanitari: nove sono stati assassinati tra gennaio e novembre 2022.
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