Cultura e scienza / Attualità
Maieutica e comunità: il Centro per lo sviluppo creativo “Danilo Dolci”
In occasione del centenario della nascita dell’attivista e sociologo, il Centro -fondato in Sicilia proprio da Dolci nel 1985- organizza eventi per celebrare il suo lavoro e continuare la sua missione di empowerment e innovazione sociale. L’associazione promuove il cambiamento sociale attraverso la maieutica reciproca, un metodo che coinvolge attivamente le comunità
Il Centro per lo sviluppo creativo “Danilo Dolci” è un’importante associazione non profit siciliana che trae la sua essenza dall’eredità dell’attivista e sociologo Danilo Dolci.
Fondato nel 1985 proprio da Dolci per promuovere l’educazione e il lavoro sociale, il Centro ha preso il nome del suo fondatore nel 1998 e si propone di riscoprire e diffonderne il messaggio, in particolare attraverso l’approccio della “maieutica reciproca”, una metodologia che incoraggia la partecipazione attiva delle comunità nella ricerca di soluzioni ai propri problemi, partendo dall’esperienza, dai bisogni e dai desideri dei singoli individui.
La maieutica reciproca, ispirata al metodo socratico, è al cuore delle attività del Centro. Questo approccio si basa sull’idea che il cambiamento autentico possa avvenire solo attraverso il coinvolgimento diretto delle persone interessate. Dolci credeva fermamente che le risorse per il cambiamento siano già presenti all’interno delle comunità e che il compito del facilitatore sia quello di aiutare a farle emergere.
Il Centro si impegna in una serie di progetti innovativi che mirano all’empowerment individuale e collettivo. Attraverso la cooperazione nazionale e internazionale, sviluppa iniziative che rafforzano il processo creativo nelle comunità, contribuendo così a un miglioramento delle condizioni sociali e culturali.
È parte di una rete informale europea che unisce partner con la missione di promuovere giustizia sociale, democrazia e partecipazione, amplificando così l’impatto delle sue attività e favorendo lo scambio di idee e pratiche tra diverse realtà. Presidente del Centro è Amico Dolci, musicista ed educatore, che porta avanti da anni una ricerca originale sulle orme di suo padre Danilo.
In occasione del centenario della nascita di Danilo Dolci, nel 2024, il Centro organizza eventi e iniziative per celebrare la sua vita e il suo lavoro durante tutto il corso dell’anno. Uno degli appuntamenti principali si è tenuto il 26 giugno presso il Palazzo Steri di Palermo, dove, tra gli altri, lo studioso Pierluigi Basile ha aggiornato i presenti sugli archivi dolciani, che comprendono due fondi: uno presso il Centro studi e uno a Partinico nella scuola media Privitera, con un inventario realizzato da Mario Basile nel 1999.
Questi archivi contengono 150 buste, 300 fascicoli e 20 scatoloni di materiale risalente agli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta. L’archivio del Centro studi e iniziative per la piena occupazione, prima organizzazione fondata da Danilo, è attualmente custodito nella scuola Privitera-Polizzi di Partinico. Il suo riordino è seguito dall’Archivio Storico di Palermo e -a lavori terminati- verrà infine conservato dal Borgo Danilo Dolci.
In quell’occasione Giuseppe Barone, vicepresidente del Centro, ha presentato la biografia di Dolci appena pubblicata da Altreconomia in una nuova edizione.
Un altro importante appuntamento è stato il festival “Palpitare di nessi” con eventi teatrali e musicali diffusi in tutto il territorio. Alberto Biondo, coordinatore dal 2016, sottolinea l’importanza di attualizzare costantemente il lavoro del Centro, che impiega 15 dipendenti e mantiene attive numerose reti di collaborazione.
Le sue attività si articolano in tre ambiti principali: la memoria di Dolci, la partecipazione e l’educazione. I progetti cercano finanziamenti attraverso bandi italiani ed europei e spaziano dall’educazione ambientale alla sostenibilità, con iniziative sia a Palermo sia in altre parti della Sicilia, oltre che all’estero, come in Kirghizistan dove si è appena concluso un lavoro su narrative positive di genere.
Il Centro collabora con scuole e comunità locali, utilizzando la maieutica reciproca per coinvolgere bambini e adulti in dialoghi costruttivi. Le competenze digitali di base sono uno dei bisogni più richiesti nell’area rurale siciliana, e il Centro risponde con progetti specifici, come quelli realizzati a Gibellina e Salemi. La valutazione d’impatto delle sue attività viene documentata attraverso questionari, incontri e autovalutazioni, con progetti e iniziative dai due ai tre anni, che rispondono ai bisogni della comunità e che seguono percorsi individualizzati.
Il Borgo Danilo Dolci (ex Borgo di Dio) a Trappeto, con la sua foresteria e sala convegni, è un altro punto focale delle attività del Centro, che ospita seminari e residenze. L’archivio storico, che era precedentemente ospitato dal Borgo, è ora curato dall’Archivio di Stato di Palermo e dalla scuola media di Partinico, con la casa rosa di Danilo Dolci destinata a diventare l’archivio principale.
Il Centro per lo sviluppo creativo “Danilo Dolci” rappresenta un faro di speranza e innovazione sociale, continuando a portare avanti il messaggio di Dolci. Attraverso la sua metodologia unica e i progetti orientati alla comunità, non solo onora la memoria del suo fondatore, ma si impegna attivamente a costruire un futuro più giusto e partecipativo.
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