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Mafie in Veneto, una presenza a lungo sottovalutata

Un momento della Giornata della memoria delle vittime innocenti di mafia a Padova, 21 marzo 2019 © pagina Facebook Libera contro le mafie

Le recenti indagini rivelano la pervasività del fenomeno, la collusione con politici e imprenditori. Ma c’è chi continua a denunciare. La rubrica di Pierpaolo Romani per “Avviso pubblico”

Tratto da Altreconomia 214 — Aprile 2019

“Per fare il mafioso devi essere potente imprenditore”. Così si esprimeva in un’intercettazione telefonica il presunto boss della camorra Luciano Donadio, trapiantato a Eraclea (VE) da più di vent’anni e arrestato su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Venezia nell’ambito dell’inchiesta “At last”.

Un’inchiesta preceduta pochi giorni prima da un’operazione antimafia della procura lagunare, denominata “Terry”, che ha portato all’arresto di Domenico Multuri, un imprenditore calabrese che da più di trent’anni vive in provincia di Verona e che gli inquirenti ritengono essere collegato alla ‘ndrina dei Grandi Aracri di Cutro (KR). A metà marzo l’operazione “Camaleonte” (definita “il più grosso colpo inferto alla criminalità organizzata a Nord-Est”) ha registrato quasi trenta arresti, in buona parte persone di origine calabrese sempre collegati ai Grandi Aracri.

Circa cento arresti e beni sequestrati per un valore di 20 m

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