L’usura, in Italia, è un fenomeno in crescita. Il perché lo spiega il rapporto "L’Italia incravattata", curato da Lino Busà e Bianca La Rocca per Sos Impresa, e da oggi scaricabile anche dal sito di Altreconomia, che si è occupata dell’edizione del libro, distribuito dall’associazione nata all’inizio degli anni Novanta in seno a Confesercenti. Il titolo è "Diffusione territoriale ed evoluzione del fenomeno usuraio". Il rapporto, infatti, presenta dati che "dimostrano non solo la crescita del fenomeno, la presenza di organizzazioni usurarie, più o meno strutturate, nelle diverse realtà italiane, le provincie nelle quali l’usura rappresenta un rischio reale, ma anche la cosiddetta usura di mafia. Cifre e analisi che oggi ritrovate in queste pagine, proprio a dare prova la reale portata del fenomeno, dimostrando il divario fra ciò che appare e ciò che realmente è", come scrivono nell’introduzione i curatori Lino Busà, presidente di Sos Impresa, e Bianca La Rocca.
L’Italia incravattata presenta un bilancio della legge 108/96 contro l’usura a quindici anni dalla sua approvazione, sulla sua concreta attuazione e su i suoi limiti. "E non può che essere un bilancio in chiaroscuro -scricono Busà e La Rocca-. Certo nessuno si è mai illuso che la semplice approvazione di una legge potesse debellare un reato antico e radicato come l’usura, ma è evidente che la L. 108/96 ha mostrato la corda soprattutto, nei suoi contenuti e nelle attese più rilevanti: l’emersione del fenomeno, l’attività di prevenzione, l’aiuto alle vittime".