Le crisi dimenticate
Le copertine dei giornali non trovano spazio per temi come l’Hiv, la tubercolosi o le crisi umanitarie in molti Paesi del Sud del mondo. Un rapporto di Medici senza frontiere fa il punto sui limiti dei mezzi d’informazione in Italia…
Le copertine dei giornali non trovano spazio per temi come l’Hiv, la tubercolosi o le crisi umanitarie in molti Paesi del Sud del mondo. Un rapporto di Medici senza frontiere fa il punto sui limiti dei mezzi d’informazione in Italia
Un anno di Carla Bruni vale 208 notizie, la crisi mondiale dell’Hiv/Aids solo 39. È solo un esempio della proporzione con cui i tg italiani inseriscono nelle loro agende le crisi umanitarie, secondo il rapporto sulle crisi dimenticate elaborato da Medici senza frontiere (Msf, www.medicisenzafrontiere.it). Il rapporto analizza lo spazio dedicato dai media in Italia alle crisi umanitarie, stilando una sconfortante classifica delle 10 più dimenticate: la malnutrizione infantile, la diffusione di Hiv/Aids e tubercolosi (Tbc), e poi Iraq, Pakistan, Somalia, Myanmar, Congo, Zimbabwe, Sudan, Etiopia. A queste crisi, i tg analizzati (tre reti Rai e tre Mediaset) hanno dedicato in media il 6% delle notizie, con un calo del 2% rispetto all’anno scorso, dovuto alla maggiore attenzione catalizzata dall’elezioni italiane e americane e dalle Olimpiadi.
La redazione più attenta è quella di Tg3, con una media del 13,5%, mentre il più “distratto” è Studio aperto, con appena il 3,5%. Ad aggravare questo bilancio si aggiunge il fatto che il focus non è orientato sulle vere emergenze sanitarie, ma spesso la notizia si concentra su argomenti correlati, che catalizzano maggiormente l’attenzione degli spettatori, come l’intervento di personaggi famosi a favore di alcune cause. La situazione in Darfur, ad esempio, ha accumulato più news grazie a George Clooney, piuttosto che ai disastri sanitari causati da 20 anni di guerra civile. Il Myanmar (135 news in un anno), che secondo Msf è il Paese del Sud-est asiatico con il peggior indicatore sanitario Hiv-Tbc, è stato scoperto dai tg solo in occasione delle proteste dei monaci (nel settembre del 2007), per poi ripiombare nel silenzio poco dopo. Anche la malnutrizione infantile è stata trattata concentrandosi di più sull’aspetto politico della questione, come il vertice Fao, quando, secondo Msf, sono 178 milioni i bambini affetti da sotto-nutrizione. La crisi più visibile in assoluto è stata quella mediorientale, ma le notizie (19%) si sono concentrate sulle dichiarazioni dei politici italiani, piuttosto che sull’emergenza sanitaria.