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Altre Economie

“L’apebianca” ha cominciato a volare

A Forlì ha aperto un emporio per le economie solidali: tessile bio, cosmesi naturale, mercato dei produttori locali e BIOttega alla spina. È un progetto della cooperativa Ecoliving, che è diventato anche rivenditore di Ae e dei libri di Altreconomia Edizioni nella città romagnola

Tratto da Altreconomia 139 — Giugno 2012

“L’apebianca ha preso il volo”, con il suo ristorante-bistrot che si chiama Verdepaglia, un negozio di moda griffato Green a porter e la BIOttega, alimentari locali, biologici, sfusi e l’editoria indipendente (anche quella di Altreconomia). “L’apebianca”, inaugurato a Forlì nel fine settimana del 19 e 20 maggio, è un (piccolo) centro culturale-commerciale interamente dedicato al consumo critico. È il risultato di un’elaborazione lunga 3 anni, che ha coinvolto un gruppo di persone che già facevano parte di cooperative attive nell’ecologia, nella gestione del verde e di associazioni ambientaliste della città romagnola, 120mila abitanti circa. “Invece di proporre l’ennesimo piccolo negozio ‘bio’, ci siamo chiesti per quale motivo non fosse il caso di sfruttare il punto di forza del ‘centro commerciale’, che concentra più tipologie di prodotto, ma di trasformarlo in senso etico” racconta ad Ae Maria Cristina Pompignoli, che si occupa della comunicazione per Ecoliving, la cooperativa sociale di tipo B che è il motore dell’apebianca.
La ricetta prevede una “Carta dei valori” (la potete leggere qui), un codice etico cui devono rispondere tanto i fornitori de L’apebianca quando le cooperative e le realtà che -insieme ad Ecoliving- occupano gli spazi commerciali, e si occupano di tessile naturale, cosmesi e benessere, turismo responsabile, giocattoli e articoli per bambini. “Ci assumiamo la responsabilità per tutto quello che offriamo -spiega Maria Cristina-. Vogliamo legittimarci come garanti di noi stessi”. Per questo, Ecoliving è supportata da un Comitato etico, il cui compito -spiega il sito- è quello di “esprimere pareri di eticità”, “con funzioni consultive e propositive”.

“La cooperativa Ecoliving è nata il 18 febbraio del 2011” spiega Maria Cristina, mentre ci accompagna a visitare gli spazi de L’apebianca. Mancano una decina di giorni all’inaugurazione, e tutto lo stabile è ancora un grande cantiere. “Per il nostro progetto, cercavamo uno spazio di almeno mille metri quadri, possibilmente con un’area verde vicina, con la possibilità di un parcheggio e vicino alla pista ciclabile. E che fosse comunque in un luogo centrale. Abbiamo trovato dopo molte ricerche un ex negozio di mobili, in condizioni discrete. Era vuoto da tre anni, ma la struttura è comunque in stato buono. Inoltre, c’era la possibilità di ricavare uno spazio separato dal resto per l’alimentare, che è necessario perché  la licenza di vendita per i prodotti alimentari dev’essere separata da quelle commerciali”.
Per l’immobile Ecoliving paga 8.500 euro al mese di affitto, con un contratto di 12 anni.
Attraversiamo il porticato, sotto cui troverà spazio il “mercato dei produttori locali” (non solo contadini: ci sarà anche il pesce della vicina Cervia), per arrivare alla BIOttega, dove i due soci lavoratori impegnati in negozio stanno sistemando i dosatori per le merci vendute alla spina. Il negozio è separato dagli altri spazi commerciali, dalla cucina del bistrot, dallo spazio per gli eventi culturali, entrambi ricavati al primo piano. Sotto ci sono l’open space dove troveranno spazio gli abiti e gli altri negozi. “Stiamo ristrutturando con assi di recupero. E legname nazionale, certificato” spiega Maria Cristina.

Dopo l’inaugurazione de L’apebianca, grazie a Maria Cristina ripercorriamo le “tappe” del progetto.
La prima vede -nel 2010- la partecipazione al bando regionale “Spinner”, che attraverso finanziamenti europei garantisce fondi per attività di ricerca, sviluppo e innovazione. “Per 6 mesi, abbiamo avuto la possibilità di pagare lo stipendio di 3 persone, che hanno lavorato a tempo pieno per elaborare il business plan -racconta-. Sono stati supportati da un ‘gruppo di lavoro’ di una ventina di persone. Tra queste persone ci sono la maggioranza dei soci cooperatori che, il 18 febbraio 2011, danno vita alla cooperativa Ecoliving. Oggi, dopo una campagna di adesioni, ai 21 soci ordinari (5 persone giuridiche e 16 privati) si sono aggiunti 24 soci sovventori (6 persone giuridiche e 18 privati). Ecoliving ha un capitale sociale di 275mila euro. “Abbiamo deciso di ‘retribuire’ il capitale versato dai soci sovventori al 3% lordo, per quelli che lasciano le somme in cooperativa per almeno tre anni. I soci sovventori, comunque, non possono esprimere più di un terzo dei voti in assemblea”.

La raccolto di capitale sociale si è resa necessaria per sostenere i costi. “Cantieri, opere murarie, allestimento e arredi, tutto a carico nostro. Per la promozione -cartelloni in città e  pubblicità sui pullman del trasporto pubblico locale, tra l’altro- abbiamo speso 30mila euro. E poi c’è lo start-up alimentare, con l’acquisto di tutte le forniture” racconta Maria Cristina, e aggiunge però che oggi Ecoliving ha ottenuto un finanziamento da Banca popolare Etica, di cui la cooperativa è socia.    

Tra le collaborazioni “significative”, anche quella con Pro.Ber, l’associazione dei Produttori biologici e biodinamici dell’Emilia-Romagna, che ha aiutato Ecoliving nella elaborazione del parco fornitori, e che oggi esprime il presidente del Comitato etico.
A regime, L’apebianca occuperà tra le dieci e le quindici persone. “Tre lavorano per Ecoliving nella gestione della BIOttega, e una quarta alla gestione degli spazi e degli eventi -spiega Maria Cristina-. Quattro persone sono impiegate dal bistrot, che è gestito dalla cooperativa Container, a sua volta socia di Ecoliving (aperto dal 12 giugno). Due da ‘Bella bio’, cosmesi naturale e da Cucù. I mobili ecologici di Magazé, che sono i nostri architetti, saranno solo in esposizione. Due persone, invece, lavorano per Green a Porter”. Tutte queste realtà pagano un affitto ad Ecoliving.
La scommessa, adesso, è portare a L’apebianca i forlivesi. “Ci siamo accorti che la gente crede nel nostro progetto. I soci sovventori (per entrare servono 5mila euro, ndr) hanno investito 170mila euro. E anche coloro che partecipano al ‘mercato’, che si tiene tre volte a settimana, pagano una piccola fee per la presenza”.
Ecco perché il progetto di Forlì non è più “solo” di Ecoliving. È un patrimonio e un laboratorio per tutta l’economia solidale. 

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