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La scuola, punto per punto (ancora)

Ritorna "Insieme per la scuola", il grande concorso a premi di Conad che premia gli istituti scolastici che raccolgono più punti. "La scuola, punto per punto" avevamo titolato l’articolo pubblicato a settembre 2012 su Ae, dove spiegavamo il funzionamento: "’Aiuta la tua scuola’, vai a fare la spesa al supermercato. per ogni dieci euro di spesa, riceverai le figurine dei puffi e un “bollino”. Se poi lo metti insieme a quelli raccolti dagli altri genitori, puoi richiedere un premio"

Lorena Stendardi ha due figli, un ragazzo di 16 anni e un bambino di 9. Il secondo, lo scorso anno, un giorno torna da scuola portando del materiale che gli era stato consegnato per promuovere l’iniziativa "Insieme per la scuola", promossa da Conad con il sostegno del ministero dell’Istruzione. Il 4 aprile 2013, Conad ha annunciato il via della seconda edizione dell’iniziativa, cui avevamo dedicato un approfondimento sul numero di settembre 2012 di Altreconomia, "La scuola, punto per punto". Nato da una sollecitazione di una mamma, gasista e abbonata ad Ae. Avevamo intervistato anche la Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del ministero dell’Istruzione, secondo cui "le azioni di partnership con le imprese nel medio-lungo periodo potranno portare alla scuola italiana -pubblica e privata- tra i 500 e i 700 milioni di euro all’anno.
Dopo Conad -ci avevano annunciato-, sono in rampa di lancio altre iniziativa importanti, che coinvolgono altri soggetti della grande distribuzione".

La lettera di Lorenza Stendardi, inviata a la Repubblica, Corriere della Sera, il Manifesto, il Fatto quotidiano e il Messaggero, non aveva avuto alcuna eco. La pubblichiamo noi, dopo averla ricevuta stamani:

 

Un giorno mio figlio di 9 anni torna a casa con un avviso sul diario che recita: “Comprate alla Conad: ogni 10 euro di spesa si ricevono delle figurine in regalo con dentro un buono per la scuola: se si consegna a scuola si possono ricevere dei premi”. Rimango molto perplessa, ma non commento davanti a mio figlio, penso che sia una promozione di cui la maestra voglia usufruire. Dopo qualche giorno però mi arriva una mail dal sito ufficiale della scuola:  “Segnaliamo l’iniziativa CONAD ‘Insieme per la scuola’ che, per ogni 10 euro di spesa, regala 1 buono per la raccolta punti dedicata alla scuola. Raggiunto il numero di buoni necessari, la scuola potrà richiedere gratuitamente un premio scelto tra attrezzature informatiche e supporti multimediali (stampanti, lavagne luminose, proiettori, schermi tv…)”.
Trovo che sia assolutamente inaccettabile che una scuola pubblica si faccia promotrice di un’azienda privata della grande distribuzione, quindi cerco di capire di cosa si tratta. Vado sul sito della campagna Insieme per la scuola e scopro che è stata lanciata in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. Mi arrendo, è ufficiale. Evidentemente il ministero, non potendo fornire attrezzature multimediali alle scuole per mancanza di fondi, ha accettato lo sponsor. Per curiosità spulcio il catalogo premi per le scuole, ma a questo punto l’indignazione sale ancora di più: per avere un set di 2 semplici tastiere e 2 mouse con collegamento USB bisogna spendere almeno 6000 euro. La strabiliante Lavagna Multimediale con Proiettore, uno dei pochi premi che in una scuola elementare potrebbe servire veramente, si ottiene con 19.800 punti, corrispondenti a 198.000 euro di spesa!
In pratica, per ottenere almeno un PC nuovo per la nostra scuola dovremmo spendere 59.000 euro (5.900 buoni scuola per avere un desktop con tastiera e mouse, ma senza monitor). La scuola frequentata da mio figlio accoglie più o meno 500 bambini: se tutti, ma proprio TUTTI, spenderanno almeno 120 euro entro il 9 giugno, e tutti, ma proprio TUTTI, consegneranno i buoni, la scuola potrà richiedere il premio entro il 30 settembre 2012, cioè durante le vacanze estive.
Vorrei conoscere personalmente i funzionari che hanno considerato vantaggiosa per le scuole questa campagna: hanno valutato che il supermercato investe per questa iniziativa il 5 per 1000 dei soli incassi derivanti dalla spesa delle famiglie partecipanti, a fronte di una massiccia campagna pubblicitaria GRATUITA che le scuole pubbliche, il Ministero e i giornali gli stanno regalando?
Sarebbe troppo chiedere che il Ministero pubblichi sul sito a fine settembre 2012 quante scuole sono riuscite ad ottenere i premi e quali?
Ciò che più mi indigna in tutta questa storia è che si sta facendo pubblicità ad un gruppo privato sfruttando i bambini, i quali naturalmente ed ingenuamente entusiasti vorrebbero contribuire al bene della propria scuola. E questo proprio da parte dell’istituzione più li dovrebbe tutelare e mettere in guardia contro gli attacchi continui della pubblicità e del mercato nei loro confronti.
Si fa passare ai bambini il messaggio assolutamente diseducativo e falso che comprando e consumando, anche ciò che non sarebbe necessario, si possono ottenere altri beni gratuitamente, in premio!
Donerei molto volentieri però, se si potesse fare, il 5 per 1000 delle mie imposte a tutte quelle scuole i cui dirigenti non hanno voluto aderire a questa iniziativa: avranno forse un computer in meno, ma sicuramente i loro studenti non saranno lobotomizzati dalla (il)logica del mercato e avranno intorno a loro degli adulti pensanti, che quindi saprebbero come mettere a frutto quelle risorse.

Note di Andrea, mio figlio di 16 anni:
1.    gratuita semmai è la pubblicità fatta dalle scuole a Conad, alla quale il ministero poteva pure strappare condizioni più vantaggiose se proprio doveva vendere la scuola al mercato.
2.    Le carte collezionabili stampate non motivano ulteriormente il bambino a fare pressioni sui genitori per comprare e sono uno spreco di carta o quello di cui sono fatte (“puffare” la natura significherà forse distruggerla?).
3.    I soldi che la scuola già ha potrebbero essere forse gestiti meglio, evitando così di ricorrere a questi metodi per racimolare finanziamenti.
4.    Sul sito http://www.insiemeperlascuola.it/schoolportal/chi_siamo.jsp  si dipinge il mondo Conad come un paradiso del mercato: perché Conad non ci ha salvato dalla crisi?
5.    Sempre lo stesso sito ci dice poi in una minuscola nota che se il prodotto che la scuola richiede non c’è più, lo puoi sostituire con un altro che vale gli stessi punti e non puoi farti rimborsare, così magari ti ritrovi con delle cose che già hai e non ti servono mentre avevi chiesto altre cose.

Inviata il 9 maggio a:
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