Cultura e scienza / Attualità
La pagina dei librai (da Altreconomia 259)
Le recensioni del numero di maggio sono curate da Puntoacapo, una libreria indipendente e di provincia, che negli anni ha tessuto complicità nel piccolo Comune di Pisogne (BS)
Le recensioni del numero di maggio 2023 sono a cura di Puntoacapo una libreria indipendente e di provincia, che negli anni ha tessuto complicità. Ha proprio questi prerequisiti: “Indipendenza, se si sbaglia comunque, noi vogliamo farlo con la nostra testa; periferia, perché l’Italia è fatta di provincia che va tenuta viva; complicità, perché apre orizzonti e fa riflettere meglio”. Si è trasformata in STORiE, insieme di esperienze condivise tra Puntoacapo e Schiribis, realtà anch’essa culturale. Le vicissitudini del 2020-2021 hanno stroncato Schiribis ma non il morale né la comunanza con le nostre sorelle, società sulla carta ma soprattutto persone in carne e ossa.
Storia di un verme
Attorno all’essere
Un libro pensato per bambini, un breve trattato di storia naturale, che noi immaginiamo per tutti. In grado di raccontare l’esistere sintetizzandolo, giocando con ironia e autoironia. Uno di quei volumi preziosi che sanno aprire a molteplici riflessioni senza la pretesa di fare la morale, di servire soluzioni. In questo lavoro tutto ha un preciso significato, a cominciare dalla copertina rosa, omaggio alla sfera femminile e rivendicazione del fatto che no, la scienza non è una cosa da maschi. Il protagonista è un verme che viene colpito da un fulmine e si spezza letteralmente in due, sopravvivendo. Guarisce, cresce, fa le sue esperienze e si dimentica di quella metà scomparsa quasi subito per poi riapparire sul finire; dimostrando che la vita è unica e le cose possono cambiare radicalmente l’essere. Che diverse esperienze avrebbero potuto farci crescere in maniera nettamente diversa da come siamo.
Sulla vita sfortunata dei vermi, Noemi Vola, Corraini, 256 pagine, 29 euro
Un racconto di guerra
Per salvarsi dalla barbarie
Questo libro dello scrittore e filosofo bosniaco Dževad Karahasan è stato pubblicato tre volte, ma non è stato particolarmente fortunato. Lo segnaliamo perché oltre a considerarlo indispensabile (ancor più in questo momento di guerre in espansione) speriamo che qualche editore voglia raccoglierlo e renderlo di nuovo disponibile ai lettori. Fulcro della storia è la Sarajevo dilaniata dal conflitto. I due piani che si intrecciano sono quello delle barbarie fuori e della necessità di mantenere viva l’umanità all’interno del conflitto, nell’animo dell’autore. Una breve e importante cavalcata sul crinale dentro/fuori, della faticosa necessità di mantenere comportamenti a prima vista inutili quando si sprofonda nel caos: la socialità, lo studio, fino alle le buone maniere. Karahasan racconta le case e i cortili, riesce a fare degli elementi di questo suo microcosmo lo spaccato universale di un’intimità dilaniata ma che non può e non deve arrendersi al baratro.
Sarajevo centro del mondo, Dževad Karahasan, ADV, 12 euro
Fare memoria
Saper scavare in profondità
Questo lavoro del collettivo Nicoletta Bourbaki racconta sì una storia, ma è soprattutto un invito all’approfondimento, a non fidarsi mai delle apparenze. E lo fa attraverso un imponente lavoro di decostruzione e ricostruzione, scavando tra archivi e memorie individuali e collettive. Fa il punto sui meccanismi narrativi attorno al revisionismo, alle invenzioni sui presunti crimini partigiani, utili ad annacquare la storia e ad appiattire le responsabilità, mettendo le vicende su un unico piano, schiacciandole, negando i valori di una parte e le pesanti responsabilità dell’altra. Un testo necessario non soltanto nello specifico della narrazione (il caso di Giuseppina Ghersi) ma come manuale di metodo: la cassetta degli attrezzi con le chiavi per andare al nocciolo delle questioni, per non essere sopraffatti dalla retorica velenosa e falsa che tenta di costruire una sua egemonia culturale basata sulla falsificazione.
La morte, la fanciulla e l’orco rosso, Nicoletta Bourbaki, Edizioni Alegre, 296 pagine, 18 euro
In breve, sette titoli da non perdere:
- La buona condotta, Elvira Mujčić, Crocetti
- Urla sempre, primavera, Michele Vaccari, NNE
- Mosca-Petuskì. Poema ferroviario, Venedíkt Eroféev, Quodlibet
- Nino, Isol, Logos
- Incantagioni. Storie di veggenti, sibille, sonnambule e altre fantasmagoriche liberazioni, Mariano Tomatis, Nero
- Diario Delle Alpi, Marco Triches, MonteRosa
- Chiodi, Agota Kristof, Casagrande
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