Cultura e scienza / Varie
La pagina dei librai
Tre recensioni a cura di Cristina Di Canio. La sua libreria è "Il mio libro", che lei chiama “la scatola lilla”, e si trova a Milano, in via Sannio 18. L’ha aperta nel novembre 2010, quando aveva solo 26 anni: “Un sogno che ho realizzato”
ON THE ROAD
Quel che disse il cactus
Quattro amici e una strada, la Route 66, che li aspetta. Un libro che inizia dalla fine perché l’autore decide di raccontarci la storia a ritroso: la storia della ricerca di Kristof Katrakowsky Kazachenko. Nicolò Gianelli riesce a tenere il lettore incollato dalla prima all’ultima pagina. Stringerete un patto con l’autore sin dalle prime righe, accetterete i suoi dialoghi surreali, anche quando sarà un cactus a raccontare cosa sia la solitudine, oppure quando leggerete che dalle acque dello Spring River dipende l’economia di un’intera cittadina (i postini vi pescano lettere, i birrai birre, gli spacciatori droga e le ostetriche neonati). Sarete così immersi nella storia e nel suo modo di raccontarvela che tutto vi sembrerà plausibile. E come ogni viaggio che si rispetti, non può mancare la colonna sonora che troverete a chiusura di ogni capitolo.
NOIR
Ritrovare Narciso 50 anni dopo
È l’estate del 1961, a Brondolo, vicino a Venezia. È la storia di un gruppo di ragazzini quasi adolescenti e delle loro scorribande. Il fratello minore di uno dei protagonisti cerca in ogni modo di farsi accettare dai grandi, seguendoli in ogni occasione, fino al giorno in cui, durante una partita di calcio, Narciso, così si chiama il più piccolo del gruppo, sparisce senza far più ritorno a casa. I ragazzini sono scossi dall’accaduto, il paese in un primo momento si mobilita per cercare il bambino, ma più passano i giorni e più i cittadini si rassegnano. A distanza di 50 anni, Vittorio -il narratore della storia- farà ritorno nel suo paese natale svelando al lettore il mistero del bambino scomparso. Una favola nera, un libro che spiazza, che parla di violenza, omertà e innocenza perduta.
POESIA
Parole come gatti
Un poeta milanese e il suo secondo libro di poesie. Vincenzo Costantino è tornato in libreria dopo il successo di “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” (2010). In questa raccolta, che inizia con due gatti che si contendono la stessa femmina scegliendo tuttavia di non lottare perché non ne vale la pena, ritroviamo la sua capacità di giocare con le parole, di spogliarle per restituirne il vero senso, per dar loro nuova vita; riesce a trasmettere il profumo di ciò che sta descrivendo, il rumore della strada che sta percorrendo, il senso del viaggio. “Mi interessa l’odore che sento. Mi interessa come quando provi a spacciare gentilezza, ma ormai è tardi la tua storia è arrivata. Mi interessa il vento che mi porta via ogni emozione / lasciandomi sepolto da una risata di gioia. / Mi interessa l’arrivo. / Mi interessa il ritorno. / Mi interessa il mentre”.
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