Altre Economie
La Gdo che avanza
Una ditta altoatesina è leader mondiale, ma Coop, Conad, Carrefour e Despar la rincorrono
L’altoatesina Dr Schär (www.drschaer.com) è la leader indiscussa del mercato mondiale del senza glutine: con 175 milioni di euro di fatturato nel 2011, e una crescita del 2,2% nell’ultimo anno, detiene il 45% delle vendita in Italia e il 40% in Europa. È presente sul mercato 300 referenze per 6 marchi: Schär, DS-glutenfree (per la Gdo), Glutano, Glutafin, Trufree e Beiker (questi ultimi 4 presenti solo all’estero). L’azienda ha 514 dipendenti e stabilimenti in 5 Paesi: dal 1922 la sede centrale si trova a Postal (Bz), mentre a Trieste si è insediato dal 2003 il reparto ricerca e sviluppo dell’azienda. Le altre sedi si trovano in Germania, Inghilterra, Spagna e Stati Uniti d’America, dove il mercato del senza glutine vale 7 miliardi di dollari ed è cresciuto del 23% negli ultimi due anni.
Un altro 10% del mercato italiano dei prodotti senza glutine -con 60 prodotti a marchio- è detenuto da Biaglut (biaglut.it), azienda di Latina fondata nel 1964 nelle mani del gruppo statunitense Heinz. Pandea Dietetica (www.pandea.it), fondata nel 1946 a Parma e appartenente al gruppo Malgari Chiari&Forti, è la terza azienda del settore con un utile netto di 11 milioni di euro. Il gruppo controlla anche i marchi Liberi di mangiare (per la Gdo), Celì (www.celifree.it) e Oplà che bontà (www.oplachebonta.it) -due linee prodotte dall’azienda marchigiana Aemme srl, che ha sede a Jesi- e Free to eat, destinato ai mercati esteri. Tra le ditte emergenti c’è anche Giuliani, che nel 2012 è cresciuta del 18% nella distribuzione dei prodotti per celiaci con il proprio marchio “Giusto Giuliani” (www.giustogiuliani.com) e detiene oggi il 6,3% del mercato.
Sugli scaffali dei supermercati, Galbusera (www.galbusera.it) è stata tra i primi a debuttare, nel 2002, con la linea ZeroGrano (l’azienda di Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio, contattata da Ae dichiara di “non comunicare all’esterno informazioni relative a fatturati e vendite”). Ma oggi sono le stesse catene della grande distribuzione ad attrezzarsi per immettere sul mercato prodotti privi di glutine a marchio proprio.
Il caso di maggior successo è forse quello di Coop, che dal 2005 propone la linea “Senza glutine”: 22 referenze che, al momento del lancio, costavano fino al 40% in meno rispetto a prodotti simili distribuiti nella Gdo e fino al 70% in meno rispetto alla farmacia. Nel 2012 Coop ha registrato un +18,5% nelle vendite.
Nel 2010 anche la francese Carrefour ha debuttato con la private label “No gluten”, composta da 13 referenze; la linea “Despar free from”, dell’omonimo gruppo olandese, conta 30 prodotti adatti a chi soffre di celiachia o altre intolleranze alimentari. E sul suo sito anche Conad annuncia che sarà presto disponibile una linea senza glutine etichettata AC Alimentum Conad, “il marchio pensato per chi ha esigenze nutrizionali specifiche”. —