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La comunità responsabile che ha fatto rinascere Vicopisano

Le buone idee di un gruppo di acquisto solidale e la disponibilità all’ascolto del Comune hanno contribuito al rilancio del borgo di 8.500 abitanti. Con il coinvolgimento dei più piccoli

Tratto da Altreconomia 180 — Marzo 2016

A Vicopisano, Comune della provincia di Pisa che conta poco più di 8.500 abitanti, è nata una piccola “rivoluzione solidale”. A scatenarla è stato il gruppo di acquisto solidale (Gas) del borgo, che ha lanciato un’idea apprezzata e poi raccolta dall’amministrazione comunale. La giunta guidata da Juri Taglioli, del resto, si era già dimostrata sensibile all’interesse collettivo, come la “questione Uliveto” ha dimostrato.

Dal 2011, infatti, l’azienda imbottigliatrice versa 640mila euro l’anno nelle casse comunali grazie all’intervento dell’allora -e ancora oggi- sindaco. “È stata una battaglia che non mi ha fatto dormire molte notti -spiega il primo cittadino- perché ci fu un ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ma alla fine abbiamo vinto”. Oltre ai 200mila euro di oneri diretti e indiretti, Uliveto paga oggi 0,0017 euro per ogni litro d’acqua imbottigliata -coprendo così ogni anno un decimo delle entrate comunali-. “Sostengono di pagare più di tutti a livello nazionale -dice Taglioli- e probabilmente è vero, ma forse sono gli altri che dovrebbero pagare di più”. Gran parte di queste risorse vengono spese per l’ambiente, e così la raccolta differenziata è passata in pochi anni dal 37% al 74%, sono state costruite piste ciclabili per ben 7 chilometri (più altri 5 di percorsi sterrati), e gli arredi urbani sono stati realizzati in MPS (materia prima seconda). Passeggiando per il borgo e le frazioni si incontrano spesso manifesti che invitano a rispettare l’ambiente, volantini di “ecogalateo”, e ci sono tre fontanelli di acqua filtrata e trattata (anche gassata), di cui due pagati dal Comune. “Abbiamo cercato di incentivare anche i distributori alla spina -dice il vicesindaco Matteo Ferrucci, anche lui come Taglioli appartenente al Gas-  ma per ora l’esperimento non ha funzionato”. In compenso quest’anno la produzione di rifiuti si è ridotta di 20 chilogrammi pro-capite. Non è un un caso se proprio a Vicopisano è nato il movimento “Ficcatelo in tasca”, cui aderiscono Comuni e associazioni italiane, e che fornisce gratuitamente strumenti di comunicazione rivolti al cittadino. “L’idea è nata nel 2011 quando ero in attesa della mia prima figlia e avevo iniziato ad andare al lavoro a piedi”, spiega Luca Batoni, che di mestiere fa l’art director. “I rifiuti che vedevo lungo il percorso, dalle lattine ai semplici mozziconi, mi davano fastidio. Così ho proposto un progetto di educazione ambientale e il Comune l’ha sposato in pieno”. Attualmente Batoni e gli altri “ficcati” (come hanno deciso di chiamarsi i circa 20 volontari sparsi per tutta Italia) propongono incontri, eventi di pulizia collettiva, laboratori di riciclo, fornitura di portacenere tascabili e tutto quello che serve per informare su riduzione e corretto smaltimento dei rifiuti. È questo il contesto in cui è nato il Gas Vicopisano. “Nel 2012 abbiamo iniziato a tenere le riunioni del Gas nel circolo Arci del paese -racconta Lucia Gonnelli che è l’attuale vicepresidente del circolo stesso- e alcuni di noi sono entrati nel direttivo”. Come in molte altre cittadine toscane anche qui il circolo soffriva di gravi problemi economici e di frequentazione. “Nel 2013 abbiamo scritto un progetto per il rilancio sociale e culturale del circolo -continua Gonnelli- puntando su famiglie e bambini, che erano totalmente assenti. Nessuno di noi aveva esperienza, ma ciascuno si è portato dietro la sua valigia con dentro il teatro, lo yoga, l’organizzazione di eventi o il lavoro con i bambini”. E così è nato L’Ortaccio, un centro di aggregazione che in pochissimo tempo è riuscito a introdurre modelli di vita alternativi. Prodotti biologici, merendine del commercio equo e solidale, punto bookcrossing, sgabelli che aiutano i bambini ad arrivare al bancone. Il circolo si è trasformato, e a dicembre 2014 è avvenuto il passaggio di testimone. A quel punto gli appartenenti al Gas erano i tre quarti del direttivo. “È stato un passaggio senza traumi -commenta Gonnelli- perché L’Ortaccio ha fatto intravedere la possibilità di portare persone da fuori e di lavorare in rete per valorizzare il territorio”. Dai 120 soci iniziali si è passati a 560. La gestione è diventata comunitaria, gran parte del lavoro viene svolto in forma volontaria e c’è un solo contratto per il banconiere. La sagra della lepre si è trasformata in sagra dei Primi, con pasta e farina biologiche e a filiera corta, dove piatti vegani e vegetariani si alternano alle tradizionali salsicce, che questa volta sono artigianali. Poi l’Ortaccio è diventato un magnete. E molte persone, spesso giovani coppie, hanno deciso di venire ad abitare a Vicopisano, tanto che la popolazione scolastica è cresciuta del 25% (il prossimo anno dovrà essere aggiunta una prima elementare).

Gaia Camilla Belvedere è nata a Milano ed ha vissuto tra l’Umbria e la Toscana laureandosi prima in Scienze naturali e poi in Scienze della formazione. “Ho lavorato in scuole montessoriane e steineriane e ho sempre desiderato aprire un asilo”, spiega. Nel settembre 2014 in questo paesino di ottomila abitanti è nato il giardino d’infanzia Maggiociondolo, uno dei pochissimi asili steineriani in Toscana (dove infatti i 14 bambini non sono tutti vicaresi, ma provengono dalle province di Pisa e Livorno). “Tutti i giorni usciamo a fare una passeggiata -racconta Belvedere- e ci fermiamo in vari punti di interesse come il guado di un torrente o un pollaio. Abbiamo anche un asino che ci accompagna”. 

Luisa Filipponi arriva invece a Vicopisano col marito dalla Danimarca nel 2009, dopo il dottorato in Australia (chimica lei, fisica lui). “Abbiamo scoperto il paese per caso, durante una vacanza, e ci siamo trovati a una festa dell’associazione Orcotondo dove abbiamo detto ‘wow, qui c’è qualcosa di davvero diverso’”. Tre mesi dopo avevano comprato casa a Vicopisano. Oggi è madre di 3 bambini e presidentessa di quella stessa associazione che gestisce una ludoteca e un doposcuola. Romana di nascita, non si capacita di come possa esserci un assessore che va nelle scuole per chiedere ai ragazzi di che cosa hanno bisogno prima di acquistare il necessario. “Sono veramente innamorata di Vicopisano e mi sembra di non riuscire a fare abbastanza”, dice Filipponi che per l’associazione lavora gratuitamente insieme a molti altri volontari. “Siamo consapevoli di offrire un modello educativo alternativo rispetto a quello a cui il cittadino vicarese può essere abituato”, spiega riferendosi a pedibus, yoga o incontri con gli artisti locali. Ma intanto il tessuto cittadino si consolida, ad esempio con i nonni che vanno all’asilo per raccontare come è cambiato il paese nel tempo. “Inizialmente avvertivo qualche resistenza -conclude Filipponi- ma ora che ci siamo fatti un po’ conoscere non la sento più”. Anche se smuovere dalle proprie posizioni i vicaresi storici (la stessa Lucia Gonnelli si definisce “piovuta qui di seconda generazione” pur essendo nata e cresciuta a Vicopisano) non è impresa semplice. A fare da mediazione tra i due mondi solo apparentemente inconciliabili, il Comune e L’Ortaccio. Gli amministratori locali hanno deciso di puntare su turismo e ambiente, dando ai cittadini un ampio margine di partecipazione ad esempio per la valorizzazione dei beni comuni abbandonati. Una delle iniziative più importanti è stata quella di organizzare una serie di “corsi di turismo” rivolti a tutti i cittadini. “Ci siamo costituiti a seguito del corso del novembre 2014 -dice Lavinia Battaglia, presidente del comitato Vivicopisano- e da allora abbiamo iniziato a fare promozione del territorio attraverso artigianato locale, mostre di pittura e altri eventi”. 

In questo modo i cittadini hanno iniziato ad interagire con le nuove idee che si andavano propagando per il borgo, prima fra tutte quella della Festa Dèi Camminanti (attenzione all’accento). 
La festa è cresciuta sempre più e lo scorso anno hanno aderito la Regione Toscana e 13 Comuni. Con una partecipazione che ha superato le duemila persone: la prossima edizione sarà dal 25 al 28 marzo. “Le nostre camminate durano da 1 a 24 ore -dice la presidentessa Federica Ottanelli- per far avvicinare le persone alla natura, ma anche per mostrare ai giovani vicaresi luoghi che non hanno mai visto”. Dalle passeggiate a piedi nudi alla raccolta di erbe selvatiche, sono molti gli eventi che vedono coinvolgere tutto il paese in una grande prova di accoglienza. E tra un corso di cucina naturale e l’incontro con la rete di economia solidale, al circolo Ortaccio gli anziani continuano a giocare a carte e i giovani al biliardino. Con un orecchio teso e sempre più attento ad ascoltare queste interessanti novità. 

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