Economia
I nuovi mercenari, l’Iraq e la guerra globale – Ae 50
Numero 50, maggio 2004Non chiamateli mercenari. Scordatevi la compagnie di ventura, le armate brancaleone di ex soldati pronti a giurare fedeltà al miglior offerente. Oggi la guerra privata è un altro affare, dove si guadagna, e molto, in mano a…
Numero 50, maggio 2004
Non chiamateli mercenari. Scordatevi la compagnie di ventura, le armate brancaleone di ex soldati pronti a giurare fedeltà al miglior offerente. Oggi la guerra privata è un altro affare, dove si guadagna, e molto, in mano a vere e proprie aziende. In grado di fornire mezzi corazzati, truppe, intelligence, guardie del corpo o consulenza militare, ma anche servizi di lavanderia e pasti per gli eserciti regolari. Dalla Bosnia ai teatri di guerriglia africani. La nuova frontiera del terziario, nel nuovo millennio, sono le Private military firm o Pmf.
Parte da qui l'indagine, puntigliosa e accurata, di Francesco Vignarca, autore del nuovo Libellulo di Altreconomia Li chiamano ancora mercenari. La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale.
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La legge c'è ma non basta
La legge esiste, ma è inadeguata. Tra gli strumenti elaborati dalla comunità internazionale, oggi il più convincente -pur se limitato- è l'articolo 47 del Protocollo addizionale alle Convenzioni di Ginevra, che stabilisce che un mercenario è colui che: è specificamente reclutato, localmente o all'estero, per combattere un conflitto armato; prende parte diretta alle ostilità; la sua motivazione al combattimento consiste solo in un possibile ricavo di profitto personale; non è cittadino né residente di una delle comunità territoriali parte del conflitto; non è membro di forze armate regolari impegnate nei combattimenti; non ha l'avallo ufficiale di nessuno Stato per partecipare al conflitto. Il problema però, sottolinea Francesco Vignarca, sta nel fatto che “per essere individuati come mercenari occorre possedere tutte le caratteristiche sopra citate”. Contemporaneamente. Ma la natura stessa delle Pmf, per la complessità della loro struttura, permette “di trovare sempre un modo di far cadere una delle condizioni necessarie espresse nell'articolo 47”.