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Opinioni

Gli italiani, a parole, non discriminano gli immigrati

L’Istat ha presentato oggi una ricerca sulla percezione degli stranieri nella società italiana. Emergono dati interessanti che confermano una percezione ambivalente del fenomeno migratorio in Italia. Se è vero che il 59,5% dei cittadini è d’accordo sul fatto che gli immigrati siano discriminati, cioè sono trattati meno bene degli italiani, risalta anche il dato di coloro, 65,2%, che pensano che gli immigrati siano troppi.

Nella maggioranza degli italiani sembra radicata l’idea di condannare qualsiasi atteggiamento discriminatorio: l’89% pensa che non sia giustificabile prendere in giro uno studente (89,6%) o trattare meno bene un lavoratore (88,7%) "perché immigrato". Ma il 55,3% è comunque convinto che "nell’attribuzione degli alloggi popolari, a parità di requisiti, gli immigrati dovrebbero essere inseriti nella graduatoria dopo gli italiani", e il 48,7% è d’accordo sulla seguente affermazione: "in condizione di scarsità di lavoro, i datori di lavoro dovrebbero dare la precedenza agli italiani" rispetto agli immigrati.
E l’80% rimane convinto che per un immigrato l’inserimento nella società sia difficile. D’altra parte un 60% di coloro che rispondono reputa comunque positivo che "la presenza degli immigrati è positiva perché permette il confronto con altre culture". E qualcuno di più (63%) è d’accordo con l’affermazione che "gli immigrati sono necessari per fare il lavoro che gli italiani non vogliono fare". Ma il 35% pensa senza mezze misure che gli immigrati tolgano lavoro agli italiani.
Il 30,4% è convinto che l’aumento di matrimoni e unioni miste sia positivo, ma l’85% avrebbe problemi se la propria figlia volesse sposare Rom o Sinti. I quali sarebbero sgraditi al 68,4% come vicini di casa, seguiti nella speciale classifica dello “sgradimento del vicino” da romeni e albanesi (25% circa).
Stessa ambivalenza sulla questione religiosa: la maggioranza (59,3%) si ritiene tollerante, ma il 26,9% è contrario all’apertura di altri luoghi di culto nei pressi della propria abitazione e il 41,1% all’apertura di una moschea.
Nonostante che diffidenza e ipocrisia siano ancora molto presenti nel tessuto sociale italiano, l’idea che chi nasce in Italia possa essere riconosciuto come cittadino sta prendendo sempre più piede: il 72,1% è favorevole e il 91,4% ritiene giusto che gli immigrati, che ne facciano richiesta, ottengano la cittadinanza italiana dopo un certo numero di anni di residenza regolare nel nostro Paese.

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