Economia
Gli affari sono pur sempre affari
Un giro del mondo in compagnia di premier e amministratori di grandi gruppi industriali. Che stringono mani e accordi commerciali in Paesi poco democratici Più di mille parole valgono le strette di mano. Le imprese italiane girano il mondo e…
Un giro del mondo in compagnia di premier e amministratori di grandi gruppi industriali. Che stringono mani e accordi commerciali in Paesi poco democratici
Più di mille parole valgono le strette di mano. Le imprese italiane girano il mondo e fanno affari ovunque. Per mappare la presenza nostrana nel globo, basta fare un salto sul sito della Sace (Servizi assicurativi del commercio estero, www.sace.it), l’agenzia (statale) di credito all’esportazione, che si assume i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all’estero. Sulla Sace torneremo presto con un’inchiesta, ma è interessante sovrapporre l’elenco delle aziende che lavorano all’estero con i contenuti del rapporto di Amnesty International sui diritti umani (www.amnesty.it). Ciò che emerge è che le aziende italiane lavorano con tranquillità in Paesi in guerra, oppure dove i diritti civili non sono tutelati, se non in vere e proprie dittature (pur mascherate da democrazie). Nella fotoinchiesta di queste pagine pubblichiamo qualche “stretta di mano” tra rappresentanti dell’imprenditoria e della politica e i potenti di tutto il mondo.
Impossibile essere esaustivi: per questo abbiamo fatto una selezione che parte con Paolo Scaroni, l’amministratore delegato di Eni, la nostra maggiore multinazionale. La compagnia petrolifera è attiva in ogni angolo del pianeta: dall’Iraq al Pakistan, dal Congo all’Iran passando per il Venezuela. La politica non sta a guardare e funge da testa di ponte per l’apertura dei mercati esteri alle maggiori aziende. Lo testimoniano i viaggi del presidente del Consiglio e dei suoi ministri (dalla Bielorussia alla Libia, dalla Cina alla Russia), che di solito sono accompagnati da stuoli di imprenditori. Con i contratti pronti in mano.