Interni
Fuori casa o mercato
A Torino il progetto StessoPiano aiuta giovani e stranieri a trovare alloggio accompagnandoli nella burocrazia e promuovendo la coabitazione
Come trasformare 300 potenziali bamboccioni in felici co-inquilini. Ci prova il progetto StessoPiano (www.stessopiano.it) che a Torino aiuta i ragazzi ad andare a vivere per conto proprio cercando casa in condivisione con altri giovani, ma con contratti garantiti e a condizioni eque.
La premessa è che per moltissimi giovani sia difficile percorrere la via dell’indipendenza dalla famiglia di origine. A Torino il 60% dei ragazzi tra i 25 e i 29 anni vive ancora in famiglia. La percentuale si dimezza tra i 30 e i 35 anni: ciò significa comunque che, sulla soglia della piena maturità, una persona su tre non è riuscita a conquistarsi una propria autonomia abitativa.
Tra le ragioni d questa difficoltà, c’è anche il difficile accesso al mercato degli affitti: a Torino (dati Sicet 2010) un monolocale costa mediamente 310 euro al mese ed un bilocale più servizi ne costa 618, ma purtroppo solo il 4% delle abitazioni è composta da monolocali, mentre la maggioranza degli appartamenti è composta da 4 stanze e gli affitti sono quindi molto alti.
Il progetto StessoPiano lavora proprio su questo scarto tra esigenze dei giovani e mercato immobiliare, e si propone di accompagnare sia i giovani inquilini in cerca di casa che i proprietari interessati ad affittare i propri alloggi. Destinatari del progetto sono i giovani che, pur non trovandosi in una situazione di marginalità sociale e/o economica, rischiano di non accedere a una casa adeguata a causa delle difficoltà ad offrire ai proprietari le garanzie richieste: oltre il 70% dei coabitanti lavoratori, infatti, non guadagna più di 1.000 euro al mese e solamente una minoranza ha contratti a tempo indeterminato.
L’iter del progetto è semplice.
Il giovane che cerca casa si rivolge allo sportello (in via Baretti 21) e trova un ufficio pieno di luce, una poltrona zebrata, una parete arancione, e degli operatori (più o meno suoi coetanei) che fanno parte dell’associazione Ylda (www.ylda.org), uno dei partner del progetto che si occupa di accogliere e far incontrare tra loro i co-abitanti. Capita infatti che le persone si rivolgano a StessoPiano avendo già in mente con chi vogliono co-abitare (amici, compagni di università…), ma altrettanto spesso i ragazzi devono ancora trovare i loro “coinquilini ideali”. Per questo una volta al mese, in luoghi sempre diversi della città, viene organizzato un “aperitivo dei coabitanti”, un modo piacevole ed informale per creare una rete di contatti tra chi cerca i coinquilini giusti, e naturalmente la giusta casa.
In queste occasioni, tra uno stuzzichino e l’altro, domanda e offerta di co-abitanti si incontrano in un’apposita bacheca, si possono conoscere persone che stanno già sperimentando la coabitazione e, grazie alla presenza dei consulenti del progetto, è possibile anche avere informazioni sui rapporti contrattuali tra proprietari e inquilini.
A questo punto si può accedere alla ricerca della casa. Entra qui in gioco il secondo partner, la cooperativa sociale Synergica (una realtà nata da poco della storica cooperativa Tenda servizi – www.tendaservizi.org) che ricerca sul mercato immobiliare privato gli alloggi e accompagna i giovani fino alla stipula del contratto di affitto. I ragazzi vengono accompagnati a vedere gli appartamenti, vengono assistiti nella fase di stipula del contratto e, soprattutto, possono accedere ad affitti rigorosamente in regola e ad un prezzo a persona che si aggira per un appartamento in centro intorno ai 330 euro incluse le spese. Questo costo include il disbrigo pratiche, la reperibilità continua dell’agenzia per le inevitabili manutenzioni ma anche per la gestione dei possibili conflitti connessi al contratto o alla coabitazione, ed infine una specifica assistenza agli inquilini stranieri per cui i contratti o la volturazione delle utenze possono essere particolarmente complesse. Il prezzo dell’affitto proposto è leggermente più basso di quello di mercato, ma il vantaggio principale è quello di rendere facilmente accessibili queste opportunità, di collocarle sul mercato regolare degli affitti, e di offrire ai ragazzi altri aiuti non meno importanti: dal microcredito a tasso zero per far fronte alle prime spese (allacciamenti, arredi…) all’aiuto per piccoli traslochi, dalla piattaforma per il riciclo di mobili e suppellettili al manuale per la buona convivenza.
Il progetto, attivo da 3 anni, ha trovato casa a 339 persone dai 18 ai 35 anni, un terzo delle quali straniere, che hanno preso in affitto complessivamente 170 appartamenti. Il successo dell’iniziativa, in effetti, dipende anche dalla capacità di essere egualmente attrattivo sia per i potenziali inquilini che per i proprietari di immobili, assicurando ad ambo le parti il rispetto della legalità all’inizio del contratto e durante il suo svolgimento. Anche ai padroni di casa, dunque, il progetto offre interessanti incentivi. La Compagnia di San Paolo (che ha sostenuto l’iniziativa con un contributo di 420mila euro in tre anni) mette a disposizione un fondo di garanzia a favore dei proprietari per coprire eventuali morosità (per un massimo di 6 mensilità) e danni agli immobili; finora però non è stato necessario attivarlo, a riprova dell’affidabilità dei coabitanti di StessoPiano. Un ulteriore vantaggio (anche se indiretto) è legato all’applicazione dei cosiddetti “contratti convenzionati” previsti dalla legge 431/98, che concedono importante incentivi (Ici agevolata, abbattimenti Irpef…) a chi applica affitti a tariffe contenute, stabilite in particolari accordi territoriali a cui partecipano anche enti pubblici e sindacato. È infine particolarmente attrattiva l’opzione messa temporaneamente a disposizione dalla Compagnia di San Paolo: un contributo a fondo perduto ai padroni di casa per un importo variabile da 1.500 a 3.000 euro in rapporto alla durata del contratto.
I risultati del progetto sono interessanti: la sfida che oggi i partner si pongono è quella di capire in che modo l’iniziativa potrà proseguire oltre la triennalità sperimentale. Il problema più grande è ovviamente quello della sostenibilità economica. Da questo anno, per questa ragione, il progetto prevede una tariffa di ingresso: fino a 300 euro per i locatari, e 120 euro per gli inquilini. Questa decisione, e la ricerca di altri canali di finanziamento, ha portato i partner a raggiungere già il 40% delle entrate previste per l’autosufficienza completa dell’iniziativa. I prossimi mesi saranno in questo senso decisivi.
Nel frattempo, la fama del progetto circola e la domanda dei giovani cresce. “Ke bella iniziativa! -ha scritto una ragazza sul sito dell’associazione Ylda- anke a me piacerebbe andare a vivere da sola. Non è che esiste anche un servizio per persuadere i parenti dubbiosi?”.