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Esteri / Reportage

Quello scivoloso “ecologismo di governo” della destra populista in Europa

© European People's Party

La protezione dell’ambiente è strumentalizzata per rievocare “sangue e terra”. Non solo in Ungheria. La rubrica a cura dell’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale

Tratto da Altreconomia 225 — Aprile 2020

Molti commentatori e analisti politici ritengono la protezione ambientale e la lotta al cambiamento climatico incompatibile con i populisti di destra; tuttavia, va ricordato come l’inizio del “movimento conservazionista” (un gruppo eclettico composto da diversi gruppi) del diciannovesimo secolo, sia considerato alle radici del “pensiero politico verde”. Durante la conferenza internazionale per il nuovo anno (11 gennaio 2020), il primo ministro ungherese Viktor Orbán, considerato “modello” del populismo di destra radicale nell’Est Europa, ha dedicato un tempo considerevole ai cambiamenti climatici e al possibile ruolo del governo nel contrastarli.

Jair Bolsonaro, Donald Trump, il partito della Libertà austriaco e i Democratici svedesi hanno iniziato a interessarsi a questi temi e a prendere posizione: tutti, con varia intensità, mettendo in discussione le evidenze scientifiche riguardo il cambiamento climatico terrestre causato dall’uomo. In particolare, Bolsonaro ha accusato gli att

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